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martedì 19 settembre 2017

PAOLA: ATTESA PER LE ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE STILLO

PAOLA Riprende dopo la pausa estiva la programmazione artistica 2017 della storica Associazione “Orfeo Stillo”. Impegnata da più di trent’anni nel settore della cultura e della musica in particolare, l’Associazione propone il prossimo 30 Settembre “Il patrimonio musicale orale calabrese tra tradizione e innovazione”. L’evento si prospetta interessante e sarà dedicato alle nostre tradizioni a cura del musicologo Francesco Domenico Stumpo e vedrà la partecipazione di Marina Costanzo, (vincitrice del Premio San Francesco di Paola 2016) all’organetto, con l’intervento del MaestroVirginio Aiello. L’appuntamento è fissato alle ore 19.00 nel Salone della dimora storica Palazzo Stillo Ferrara.
Protagoniste dell’appuntamento “Il violino virtuoso” saranno, il 14 Ottobre, l’inglese Olwen Josephine Miles al violino e Manuela Cigno al pianoforte, mentre la pianista russa Tatiana Chistyakova con  il programma “La grande letteratura pianistica russa” sarà ospite il 21 Ottobre. La flautista toscana Lisa Bini ed il pianista Gabriele Duggento presenteranno il concerto dal titolo “Dialogo a due” il 28 Ottobre.  La XXX Stagione Concertistica si concluderà con il consueto ed atteso gran concerto di Natale il 23 Dicembre. Tutti i concerti si terranno alle ore 19.00.
La prima parte della Stagione “Armonie e Arte a Palazzo”, ha commentato il Maestro Luigi Stillo direttore artistico dell’Associazione, è stata già molto seguita ed apprezzata, ma anche per la seconda parte nella quale sono programmati appuntamenti molto diversi tra loro, prevediamo grande interesse da parte del pubblico. Tutte le info possono essere reperite sul sito: www.associazionestillo.it e seguendo la pagina fb Associazione Musicale Orfeo Stillo.
Adriana Sabato
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venerdì 15 settembre 2017

BELVEDERE SI CONFERMA CITTA' D'ARTE E FUCINA DI VERI TALENTI


È sempre piacevole apprendere la presenza di veri talenti, specie quando questi appartengono alla propria comunità territoriale.
Si tratta del talento belvederese approdato nell’olimpo del Musical di Parigi “Disneyland Paris”dal nome Giulia Aloia.
Giulia ha solo venti anni ma coltiva la sua passione per la danza e per il canto da sempre. Ha mosso i primi passi di danza quando aveva quattro anni nella scuola “Ballet Studio School” diretta da Maria Marino che da sempre ha creduto in lei, spingendola nel 2015 a partecipare all'audizione, superata brillantemente, del SDM - La Scuola del Musical di Milano fondata da Saverio Marconi (Compagnia della Rancia) e diretta da Federico Bellone - ottenendo grandi risultati con la produzione del musical "THE LIFE" al Teatro Nazionale di Milano. Dopo una lunga e durissima audizione tenutasi nella città di Roma, la giovanissima Giulia ha così realizzato il sogno favoloso, ottenendo l'ingresso nell'olimpo del Musical “DISNEYLAND PARIS”.
Facciamo tutti tanti in bocca al lupo a questa artista Belvederese per questa nuova Meravigliosa Avventura parigina.
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sabato 9 settembre 2017

COSENZA, SUCCESSO PER "IL SEGNO DEL FUOCO"



Un mondo immaginario ma incredibilmente realistico quello narrato nei romanzi distopici di Ugo Amendola.  
Un mondo nel quale tutto il pubblico presente è stato letteralmente catapultato nel corso della presentazione de "Il segno del fuoco" giovedì 7 settembre nella libreria Ubik di Cosenza, anche grazie alla magica atmosfera creata dalle letture di stralci del testo da parte della giovane attrice Simona Siciliano. Nel corso della serata ha dialogato con l’autore il giornalista Fabio Mandato.
 “Il segno del fuoco”, dello scrittore Ugo Amendola edito da The Writer, è il secondo volume di una saga fantascientifica-distopica dal nome "Cronache di Devonia". La sua stesura si identifica con un percorso ben preciso dello scrittore che non è rigido e schematico, in quanto, come da lui stesso precisato, è soggetto alle naturali evoluzioni della crescita spirituale ed interiore dell’autore. Dal pessimismo alla rinascita, dalla conciliazione del bene e del male filtrata da una fede profonda, dagli studi scientifici allo studio della musica coronati dalla carriera di docente, il percorso dell’autore si rispecchia in una scrittura interessante e coinvolgente che appassiona da subito.  Le storie raccontante nelle "Cronache di Devonia" sono ambientate in un mondo lontano dal tempo e simile alla Terra: ebbene l’autore attraverso l’uso delle metafore introduce elementi fondamentali della natura che rendono il mondo rappresentato non del tutto dissimile dal nostro, ma, dominando incontrastata la grande fantasia e l’immaginazione, anche i preziosi presupposti dell'arte. Naturalmente ci sono dei riferimenti a scrittori e romanzieri che sono l'humus dell’opera essendo essa ispirata, in parte a "1984" di George Orwell, a sua volta influenzato dalle idee del suo maestro Aldous Huxley, e in altra parte agli scritti di Isaac Asimov, Philip K. Dick e Robert Harris. La presentazione del libro di Ugo Amendola ha raccolto numerosi consensi da parte del pubblico presente il quale attende con grande curiosità il seguito della serie già preannunciata dallo stesso autore.  Adriana Sabato

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PRESENTAZIONE DEL SAGGIO SU DINO CAMPANA


   “La vita del poeta Dino Campana è un romanzo che possiamo paragonare a quello di alcuni “Poeti maledetti” francesi come Verlaine e Rimbaud”.

Questa citazione di grande rilievo incuriosisce gli appassionati – ma non solo - ed introduce tutti in un mondo poetico particolarmente affascinante.

 Un mondo scoperto dal poeta Gilberto Antonioli il quale avrà cura di presentare, venerdì 15 settembre alle ore 19,00 presso la libreria “IL MINOTAURO” di Verona, via Cappello 35/c, il suo ultimo lavoro: un saggio letterario sulla poesia dello sfortunato personaggio toscano.
 
Studioso, giornalista e scrittore veronese, Gilberto Antonioli sarà accompagnato, nel corso della serata di presentazione, dal commento dell’illustre professoressa Augusta Celada.

“Il fascino che Campana sta sempre più conquistando presso i critici e i lettori del nostro tempo, si legge nella nota informativa, modifica i giudizi negativi dei critici suoi contemporanei, che hanno influenzato l’opinione pubblica per molti decenni. Campana è osservato da Antonioli, nella sua veste di saggista, come autore di un fantasioso viaggio, che lo porta in vari paesi del mondo e gli permette di scrivere un autentico capolavoro letterario come i suoi “Canti Orfici”. 
 
Campana trascina il saggista ad indagare sull’io che è in effetti la scia che permette più facilmente di comprendere, o cercare di farlo, l’animo poetico del grande toscano, nato a Marradi e dotato di una intelligenza superiore ma anche di un carattere volubile e irrazionale. Questa due caratteristiche sono state l’asse portante della sua vita. Malvisto in casa e in paese, chiamato “el matt”, Dino Campana è stato ricoverato a tredici anni in manicomio per volere dei genitori. Esce presto per il parere a lui favorevole dei medici. Da allora la sua vita sarà una continua odissea che lo condurrà definitivamente in manicomio, ancora in giovane età e alla morte avvenuta quando aveva quarantasette anni.
La sua unica vera opera rimane i “Canti Orfici” che rappresentano un lavoro profetico, che evidenzia varie situazioni, indagate e descritte dal poeta toscano”.
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