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lunedì 4 dicembre 2017

COSENZA: SUCCESSO PER IL QUATTRO MANI ORCHESTRALE



Una magica atmosfera quella creatasi sabato 2 dicembre nella Sala del Museo dei Brettii e degli Enotri, dedicata al “quattro mani orchestrale” che ha visto protagonista il Duo pianistico formato da Fiorenza Bucciarelli e Lucio Cuomo, per un programma d’eccezione tutto dedicato a Claude Debussy.

Accentuata dalla presenza di uno schermo proiettante l'immagine delle mani flessuose dei due pianisti, questa magia ha catturato da subito l'attenzione del pubblico presente, che ha seguito in religioso silenzio lo svolgersi dell’intero concerto. 
 Religioso: proprio il termine adoperato dal Maestro Fiorenza Bucciarelli nel definire il carattere di un programma da interpretare con grande scrupolosità e devozione in quanto delicato - quasi orante - con un garbo, nel tocco pianistico, come nella scrittura del primo Claude Debussy, fatto di leggerezza impressionista, di melodie allusive e tematismo sfuggente, di armonie ricche di modernismo misterioso.

Riguardo al programma: L’enfant prodigue, Le Triomphe de Bacchus e La Symphonie en si mineur, esse sono state eseguite nella scrittura originale per pianoforte a quattro mani di Debussy, mentre per Prélude à l’après midi d’un faune, è stata eseguita la trascrizione fatta dal compositore Maurice Ravel.
 Un compositore in continua evoluzione, Debussy, che con La Mer-ultimo brano in programma- evidenziò in maniera ancor più definita la volontà di uscire da limiti codificati dalla storia della musica attraverso un acceso colorismo, protagonista assoluto nei tre schizzi sinfonici, accanto ad armonie profondamente mutevoli e suggestive.
 Mani flessuose le mani dei due artisti, mani che, intrecciando i propri movimenti quasi  sobbalzavano  fra i  tasti e si accavallavano fra loro in modo scomodo ma stupendamente preciso, una  "forzatura" del movimento nel quale il pianista non è più  protagonista assoluto e padrone del proprio spazio, ma deve continuamente adattare anche la postura ad un gioco di parti d'eccezione,  il gioco delle parti proprio di un'orchestra che non c'è ma invece esiste, grazie alla magia del pianoforte e del duo pianistico grandemente apprezzato attraverso lunghi e calorosi applausi.  Adriana Sabato

“Una formazione unica, in quanto nessun altro strumentista può condividere il suo stesso strumento con un collega; in tal modo diventa un rapporto quasi identico a quello coniugale: bisogna condividere uno stesso spazio, bisogna sapersi adattare alle esigenze fisiche, morali e spirituali dell’altro, spesso si creano “contrasti” che poi si ricompongono e rafforzano la situazione in atto, infine si condivide uno stesso amore, in tal caso quello per la musica”!



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