Proprio sulla tematica della felicità il professor Pantaleone Sergi
ha iniziato la propria prolusione intitolata. “La cultura non ha età”.
<< La felicità è un capitale umano e culturale e come ogni capitale bisogna amministrarlo bene perché dia i migliori vantaggi e non venga invece disperso e utilizzato male >>, ha esordito il professore, leggendo poi la preghiera di una religiosa inglese del diciassettesimo secolo: “Signore, tu sai meglio di me che io sto invecchiando e che un giorno sarò vecchia. Tienimi lontana dall’abitudine di pensare di avere sempre qualcosa da dire su ogni argomento e in ogni occasione. Liberami dal desiderio di sbrogliare gli affari di tutti. Rendimi disponibile, ma non senza senno, capace di aiutare ma non autoritaria. Con la mia vasta provvista di saggezza potrebbe sembrare un peccato non usarla tutta, ma tu sai, Signore, che io desidero avere alcuni amici alla fine. Trattieni la mia mente dal racconto di dettagli infiniti; dammi ali per arrivare al punto cruciale. Mantienimi ragionevolmente mite; non voglio essere una santa – con alcuni di loro è così difficile convivere – ma una persona vecchia e acida è uno dei capolavori del demonio”.
<<Ecco,
questo significa fare cultura, condividere: la propria esperienza e
le proprie conoscenze senza limiti d’età trasformando la propria forza lavoro
in cultura da rendere disponibile e dunque continuare ad essere una risorsa>> ha precisato il professor Sergi concludendo la sua prolusione.
<<Un
binomio importante>>, ha
aggiunto la professoressa Rennis, <<che
riporta ad una parola, la memoria,
quella che si può riferire senz’altro ai vent’anni celebrati qui questa sera>>. <<Una
ricorrenza importante, un punto d’arrivo, ha evidenziato la professoressa Domenica Riccardi, molto importante, in
quanto oggi è difficile fare aggregazione e avere rapporti interattivi. Voluta
fortemente nel 1997 da un gruppo di cittadini praiesi che intendevano ancora
essere produttivi dopo aver concluso la propria attività lavorativa. L’amministrazione comunale colse
l’utilità della iniziativa come motore di attività collettive; anche i paesi
vicini avevano aderito da subito a questo progetto in quanto valorizzazione
degli atti creativi di ognuno>>.
Con l’università della terza età dunque la
crescita culturale e umana dei “diversamente
giovani” non si esaurisce nella fase scolastica anzi, diventa spunto di
maggiori riflessioni grazie alla maturità e all’esperienza.
<<Quest’anno si
ricomincia con un programma molto ampio>> ha concluso la professoressa Rennis,
passando la parola al professor Enrico Esposito
che ha precisato: << le novità non sono tante ma si approfondiranno
alcuni aspetti di tematiche già trattate in linea generale, come quello sul
corso di musica, quello sulla cultura islamica e l’età dell’amore. Ci si
occuperà di amore al femminile mentre l’incontro con gli autori rappresenterà
una vera sorpresa>>.
La professoressa Francesca Rennis ha concluso la serata evidenziando quanto questa
iniziativa rappresenti davvero un valore aggiunto per il territorio, un
progetto molto importante da continuare a curare, perché riesce a dare delle
aperture importanti per l’esistenza di ciascuno.
Adriana Sabato
Adriana Sabato
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