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lunedì 8 ottobre 2018

ALLUVIONE A LAMEZIA

Abbiamo percorso domenica, a distanza di pochi giorni dall'alluvione che ha duramente colpito la zona di Lamezia,  l'autostrada Salerno Reggio verso sud. Nella zona che costeggia il tratto interessato dal violento temporale, abbiamo visto il fango.  Non siano riusciti a fotografare né a riprendere nulla, impossibile fermarsi,  com'è ovvio che sia.  Ma le nostre menti hanno fotografato.
Fotografato e impresso nella memoria: quel fango ha pietrificato  giovani alberi di agrumi, e giovani corpi. Il sole splendente ha asciugato tutto e quell'acqua, ormai quasi del tutto evaporata, ha lasciato traccia di sé,  travolgendo e devastando tutto ciò che ha incontrato lungo il suo violento impatto con  la terra.
 Asciugandosi quell'acqua ha lasciato esseri pietrificati: una giovane madre con i suoi due piccoli, uno dei quali, non è stato ancora rintracciato.
 Verrà trovato? Se lo chiedono in molti. Verrà restituito ai cari quel corpicino sul quale poter piangere?
Intanto le ricerche a San Pietro lametino proseguono, incessanti, ma il corpo è troppo piccolo. Come ‘cercare un ago in un pagliaio’, così è stato detto. Si spera e si cerca con tutte le forze di cui si dispone. Accanto ai volontari della Protezione civile e ai Vigili del fuoco, anche semplici cittadini, davvero numerosi, cercano di dare una mano, come possono.
Fin qui la cronaca: ma le verità sono altre.
La Procura di Lamezia ha aperto immediatamente un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo plurimo contro ignoti.
Nel frattempo, mentre si cerca e non volendo affatto assuefarci al dolore, resta un grave silenzio che induce a riflettere. 
A lungo, molto a lungo e ancora, in solenne silenzio.
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