Abbiamo
percorso domenica, a distanza di pochi giorni dall'alluvione che ha duramente
colpito la zona di Lamezia, l'autostrada Salerno Reggio verso sud. Nella zona
che costeggia il tratto interessato dal violento temporale, abbiamo visto il
fango. Non siano riusciti a fotografare né a riprendere nulla,
impossibile fermarsi, com'è ovvio che sia. Ma le nostre menti hanno
fotografato.
Fotografato
e impresso nella memoria: quel fango ha pietrificato giovani alberi di agrumi, e giovani corpi. Il
sole splendente ha asciugato tutto e quell'acqua, ormai quasi del tutto
evaporata, ha lasciato traccia di sé, travolgendo e devastando tutto ciò
che ha incontrato lungo il suo violento impatto con la terra.
Asciugandosi quell'acqua ha lasciato esseri
pietrificati: una giovane madre con i suoi due piccoli, uno dei quali, non è
stato ancora rintracciato.
Verrà trovato? Se lo chiedono in molti. Verrà
restituito ai cari quel corpicino sul quale poter piangere?
Intanto
le ricerche a San Pietro lametino proseguono, incessanti, ma il corpo è troppo
piccolo. Come ‘cercare un ago in un pagliaio’, così è stato detto. Si spera e
si cerca con tutte le forze di cui si dispone. Accanto ai volontari della Protezione
civile e ai Vigili del fuoco, anche semplici cittadini, davvero numerosi,
cercano di dare una mano, come possono.
Fin
qui la cronaca: ma le verità sono altre.
La
Procura di Lamezia ha aperto immediatamente un fascicolo d’inchiesta per omicidio
colposo plurimo contro ignoti.
Nel frattempo, mentre si cerca e non volendo affatto assuefarci al dolore, resta un grave silenzio che induce a riflettere.
A lungo, molto a lungo e ancora, in solenne silenzio.
0 commenti:
Posta un commento