Dedicare un viaggio all’interno della
situazione musicale locale è sicuramente avventurarsi fra tante
realtà diverse ma amiche fra loro. Sì, perché siamo un territorio ricco di contraddizioni, ma
non sulle note ove si danza al ritmo dell’amicizia. Un esponente di spicco e
collante di questo nutrito “gruppo” è senza ombra di dubbio la cantante Francesca Calabrò.
Originaria di Scalea. Figlia d' arte della
nostra terra, ha studiato jazz al Conservatorio
“Stanislao Giacomantonio”di Cosenza, con Maestri di grande calibro. Ha
avuto il merito di crescere in una famiglia dove la musica veniva servita con
passione e cuore ad ogni orario della giornata. Incontrarla all’interno
di un locale è come essere invitati a casa sua. Far sentire a proprio agio il
pubblico con cui ama conversare fra un brano e l’altro, pubblico che ama farsi
avvolgere dalla sua voce calda, è la consuetudine per lei e per chi
frequenta i locali del Tirreno
cosentino. Ascoltando la sua storia si può assaporare così il senso
di emancipazione e di talento innato in tutti gli aspetti della vita.
Crea atmosfere che contengono due sentimenti senza tempo:da un lato
il mondo notturno, soffuso e dorato del
jazz, e dall’altro, il mood della canzone d’autore italiana ed estera.
Atmosfera che riporta come per incanto
in quell’era in cui il varietà televisivo del sabato sera ci veniva invidiato
in mezzo mondo. Francesca con
la sua colta leggerezza oltre ad essere dotata di una tecnica
vocale di prima grandezza e di phisique du rôle, sa come dominare il
palcoscenico. Ha imparato così a muoversi dal
jazz per puristi a quello d’avanguardia, dal latin al soul, dal funk al
brasiliano. Questo caleidoscopio di influenze ed esperienze traspare
benissimo, sentendola reinventare, con classe e fantasia, le melodie più
belle.
“Il jazz è sinonimo di
libertà.
Deve essere la voce della libertà”. Così il pianista Dave Brubeck descriveva questo genere, e Francesca ne è una
meravigliosa interprete anche nella vita. Lei è moglie di un musicista -
Giuseppe Viggiano - e madre di una
splendida bambina di nome Mia che quando balla e applaude i genitori, ci incanta
e intenerisce. Francesca incarna i valori dei tempi moderni nei quali bisogna
coniugare lavoro e genitorialità .
Dice
Nicola Piovani: «Non so rinunciare
ai piccoli accompagnamenti di “Onda su onda”, con quegli accordi di diminuita
nella strofa, col repentino ingresso del tempo di marcetta, con lo start che
annuncia il passaggio ritmico in quattro, banane e lamponi che fanno la
felicità del naufrago e dell’ascoltatore».
Questa
è la bella storia che desideravo raccontare regalandovi il
piacere di chiudere gli occhi e ascoltare le emozioni che solo la
passione e il talento regalano. Applaudire
e ringraziare Francesca Calabrò, una donna musicista.
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