BELVEDERE
“Le malattie renali sono invalidanti e richiedono al paziente un
cambiamento radicale del proprio stile di vita e delle proprie abitudini. Oltre
alle conseguenze fisiche che comporta è da considerare anche l’influenza che
essa ha sulla salute psicologica del paziente. Gli aspetti psicologici, a loro volta, hanno un peso sul decorso della
patologia”.
Letta così potrebbe sembrare una
definizione da manuale, e invece no, perché dietro c’è tanto di più. Quel di
più che ha condotto Albino Console sulla
strada del difficile proponimento di auto – raccontarsi in un libro dal titolo ”Per un bicchiere di latte”, di Falco editore, presentato ieri, 6
dicembre 2018, nella Sala Convegni dell'Aias,
sita nel Centro storico di Belvedere Marittimo.
Un incontro formativo e
informativo, nel quale sono stati messi a nudo, non solo gli accadimenti e i risvolti devastanti raccontati
nel libro prima e dopo la sopraggiunta malattia, ma anche le
problematiche riguardanti la complessità, in ambito sanitario, in ambito
sociale ed ambientale, della condizione del paziente.
Il “malato”
ha continuamente necessità di sostegno e a volte purtroppo nella nostra società
non trova il giusto riscontro perché non vengono comprese e non vengono
accettate le proprie condizioni di difficoltà, le dinamiche della personalità
di chi deve essere sottoposto ai trattamenti sanitari, nonchè quelle dei propri
familiari: una problematica di tipo psicologico, questa, che non sempre viene
riconosciuta e compresa. Ha salutato i partecipanti l’assessore comunale alla
Sanità Maria Rachele Filicetti ed ha condottoTiziana
Forestieri.
“Una malattia grave ai reni lo costringerà al trattamento dialitico, ha spiegato Forestieri, nell’introdurre la serata, esprimendo anche le proprie emozioni: “un racconto bellissimo e da far venire i brividi al contempo. Ci vuole coraggio, ha proseguito, nel raccontare e raccontarsi in questo libro, così come fa lo scrittore Albino Console. In ragione di questo stile vorrei chiedere - ha precisato poi, presentando il giornalista e scrittore Martino Ciano, relatore nella serata di presentazione - cosa contraddistingue questo libro, tanto da giungere in modo così diretto ed emozionante al lettore”.
Il libro, ha spiegato Ciano, colpisce per il pregio che ha avuto l’autore, di
trasformare il veleno in miele e dunque
trasformare la tragedia in forza. “Una malattia grave ai reni lo costringerà al trattamento dialitico, ha spiegato Forestieri, nell’introdurre la serata, esprimendo anche le proprie emozioni: “un racconto bellissimo e da far venire i brividi al contempo. Ci vuole coraggio, ha proseguito, nel raccontare e raccontarsi in questo libro, così come fa lo scrittore Albino Console. In ragione di questo stile vorrei chiedere - ha precisato poi, presentando il giornalista e scrittore Martino Ciano, relatore nella serata di presentazione - cosa contraddistingue questo libro, tanto da giungere in modo così diretto ed emozionante al lettore”.
Si parla del percorso di una
vita, una vita segnata da una particolare patologia per cui l’autore combatte
quotidianamente anche con la sanità. Il messaggio forte, da accettare oppure no, è
un messaggio che fa rumore ha proseguito Ciano, che è quello di uscire e far
uscire dall’apatia, un male, un fare, un sentire, che a volte può trascinare nell’oblìo, e ciò non deve accadere.
L’autore, Albino Console nel suo intervento, ha evidenziato, descrivendole, le
difficoltà di ordine morale e i ritmi di vita alterati da una terapia, la dialisi, che lascia degli strascichi
notevoli. Ma anche le difficoltà di accettazione dell’idea del trapianto che
sono ambivalenti: da una parte la voglia di operarsi e dall’altra la paura di
tutto, specie del post – operatorio, senza nascondere i sensi di colpa strettamente
connessi alla condizione stessa di “trapiantato”.
Angela
Riccetti, il Direttore del Distretto sanitario del Tirreno,
ha spiegato in termini chiari l’attuale situazione: le note difficoltà
economiche e le problematiche in merito alla sanità della nostra regione, non
escludono la presenza di servizi di specialistica ambulatoriale. Nel Distretto dell’Alto Tirreno cosentino,
ha proseguito, esistono quattro centri per
la dialisi con ambulatori specializzati
adeguati alla prevenzione e cura. Sono Amantea, Cetraro, Paola e Praia a Mare.
Sull’importanza del supporto familiare ha infine concentrato maggiormente
l’attenzione Mariasole Orrico,
la psicologa intervenuta nel corso della presentazione. "La famiglia, ha
precisato la dottoressa, in qualsiasi modo
sia strutturata, dovrà supportare il
paziente, lasciando ampio spazio alle proprie esigenze che rispondono anche ad
alcuni dubbi e perplessità caratterizzanti: in primis la voglia e la paura nell’eventualità
di un intervento e tutto ciò che ne consegue. La presenza dello psicologo accanto
al medico, è fondamentale per affrontare un percorso che non si presenta certo
facile, ma che si può realizzare".
Una discussione aperta,
partecipata, intensa e reale che ha lasciato spazio a numerose riflessioni di
carattere sociale e personale ma soprattutto umano.
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