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lunedì 26 aprile 2021

“LA DISCRIMINAZIONE AL TEMPO DEL COVID-19. E POI?”. SE NE DISCUTERÀ IL 7 MAGGIO 2021 IN UN INCONTRO ONLINE.

SCALEA Si svolgerà il prossimo 7 maggio 2021, alle ore 21:00, sulla piattaforma google meet, l’incontro dal titolo “La discriminazione al tempo del Covid-19. E poi?”.

L’evento è stato organizzato dal Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia di Scalea, in collaborazione con l’associazione Banca del Tempo di Scalea, l’associazione Culturale ed Agricola Artemis, la Pro Loco di Scalea, il Comitato dei Genitori di Scalea, l’associazione Skalea Solidale, il Punto Luce di Scalea e l’associazione Gianfrancesco Serio.

Ospite dell’incontro sarà Maurizio Alfano, ricercatore di fenomeni migratori e autore di diverse pubblicazioni in materia.  

“Il Convegno di Scalea – ha dichiarato la presidente, l’avv. Tiziana Forestieri – ha deciso, dopo un momento di stasi indotto dalla pandemia, di calendarizzare alcuni appuntamenti online per affrontare tematiche d’interesse collettivo e culturale. La pandemia ha acuito le discriminazioni a livello sociale e, per questa ragione, abbiamo ritenuto utile in seno al direttivo organizzare un momento di confronto per discuterne insieme”.  

L’adesione all’evento da parte delle associazioni appena menzionate dimostra la grande sensibilità verso un argomento sempre più attuale.

Chi vorrà partecipare all’incontro potrà farlo accedendo tramite il link https://meet.google.com/yoa-sdax-sgs.

 

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lunedì 12 aprile 2021

ACRI: AFONIA, SENZA L’ARTE NON SORGE IL PENSIERO

Il metodo della conoscenza è il metodo per rompere e decostruire i luoghi comuni con i quali siamo purtroppo abituati a maneggiare il mondo.

Come disse Ralph Waldo Emerson: la conoscenza è l'antidoto della paura; conoscenza, uso e ragione, coi loro ausili più elevati.

Ma l’arte è conoscenza. 


 

E il videoclip “Afonia”, con al pianoforte Emanuele Via e al sax Danilo Guido, con le sue immagini e la sua musica suggerisce che la poesia, la musica, la pittura, le arti sono state ‘silenziate’ ancor di più, in quest’ultimo anno e mezzo, nel quale abbiamo ‘dovuto’ imparare a convivere con le nostre paure più ancestrali. Come mettere a tacere se stessi e il mondo.

Ecco come l’arte diventa conoscenza secondo Giambattista Vico, interpretato da Benedetto Croce:

La poesia è tanto poco superflua ed eliminabile che, senza di essa, non sorge il pensiero: è la prima operazione della mente umana. L’uomo, prima di essere in grado di formare universali, forma fantasmi; prima di riflettere con mente pura, avverte con animo perturbato e commosso; prima di articolare, canta; prima di parlare in prosa, parla in verso; prima di adoperare termini tecnici, metaforeggia, e il suo parlare per metafore è tanto proprio quanto quello che si dice «proprio».

La questione però non è da porsi solo in termini temporali perché il peso, la rilevanza dell’arte stessa, e delle opere all’interno della nostra società e delle nostre comunità, è da molti anni irrilevante.

 Un momento epocale come questo, così scrive lo storico dell’arte Christian Caliandro, richiede all’arte contemporanea di ripensarsi radicalmente: perciò, risposte a metà, timide ipotesi di riforma che hanno come scopo quello di conservare lo status quo, non sono la risposta più adatta.

 Una prima soluzione è parlare: rompere cioè questo silenzio, e non con discorsi retorici o frasi fatte, ma discutendo realmente dei problemi da affrontare, e anche delle nuove prospettive che si aprono. Parlare vuol dire anche stare insieme, pensare insieme, progettare insieme, e dunque rompere un isolamento che non è solo fisico. Riunirsi, costruire e ricostruire delle vere comunità a partire dalle esigenze e dalle riflessioni comuni, dal dialogo e dall’interazione.

Riscoprire cioè la dimensione della responsabilità, e comprendere quanto essa sia al centro esatto dell’opera d’arte.

Forse l’arte dovrebbe tornare ad essere parte integrante dell’esistenza e dell’immaginario collettivo? E non un territorio del tutto marginale, ignorato e messo da parte come “non necessario”! Solo così l’uomo potrà davvero uscire da quella afonia alla quale è assoggettato ormai da troppo tempo.

Gli artisti più consapevoli come Emanuele e Danilo, in questo momento e in questa produzione, stanno già rompendo l’afonia.

Adriana Sabato

 

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