Questo blog non rappresenta una testata giornalistica.

mercoledì 22 aprile 2020

22 APRILE FESTA DELLA TERRA

C’è uno stretto legame tra perdita di biodiversità, sfruttamento eccessivo delle risorse e l'insorgenza di epidemie come quella che purtroppo stiamo vivendo in questi giorni. Infatti le attività antropiche hanno fortemente alterato l'equilibrio naturale determinando così le condizioni che favoriscono l'insorgere e la maggiore diffusione di virus.


 Ã‰ la giusta premessa per cercare di capire se esista una connessione fra il terribile momento scatenato dalla pandemia e il degrado ambientale.
Cercando fra i numerosi articoli scientifici, un termine, la zoonosi, sembra avere un ruolo di primissimo piano nella ricerca ovvia, in questo strano 22 aprile -  la giornata dedicata alla Terra -  di una forma di partecipazione a questa importante ricorrenza.

Ma che s’intende per zoonosi? È il trasferimento di malattie dagli animali all’uomo.

Come aveva scritto il divulgatore scientifico David Quammen: Là dove si abbattono gli alberi e si uccide la fauna, i germi del posto si trovano a volare in giro come polvere che si alza dalle macerie. (Spillover, 2012).

La drammatica violenza con cui si sta propagando la pandemia da COVID-19, si legge nel rapporto stilato dal Wwf, ha reso ormai chiaro a tutti il legame tra malattie zoonotiche - quelle trasmesse dagli animali all'uomo – e il commercio di animali selvatici in mercati asiatici.
Il 60% delle malattie infettive emergenti, sono trasmesse all’uomo da animali e fra queste più del 70% deriva da animali selvatici. Malattie pericolose come SARS, Ebola, Hiv e molte altre ancora, sono collegate al nostro crudele sfruttamento di animali selvatici.

Secondo Jared Diamond, biologo, antropologo, geografo, linguista e ornitologo americano, membro dell’Accademia delle Scienze USA: L’epidemia da coronavirus non si sarebbe mai diffusa se 17 anni fa, dopo la SARS, i cinesi avessero chiuso i mercati di animali selvatici vivi. Le soluzioni migliori sono quelle sociali.

I progressi della scienza e della tecnologia da soli non bastano per fermare le epidemie. Ci vorrà forse un anno per il vaccino, il problema è sociale e la soluzione sarà sociale.

Non vengono da un altro pianeta e non nascono dal nulla. I responsabili della prossima pandemia sono già tra noi, sono virus che oggi colpiscono gli animali ma che potrebbero da un momento all'altro fare un salto di specie – uno spillover in gergo tecnico – e colpire anche gli esseri umani, scrive ancora David Quammen in Spillover, L’evoluzione delle pandemie.

Il virus, dunque, non sarebbe arrivato per caso. Ma, in ogni caso, resta fondamentale riuscire a proteggere gli ecosistemi naturali, conservare le aree incontaminate del pianeta, contrastare il consumo e il traffico di specie selvatiche, ricostruire gli equilibri degli ecosistemi danneggiati.



Fonti:
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venerdì 10 aprile 2020

GLI AUGURI DI BUONA PASQUA DEL GRUPPO "BELVEDERE CITTÀ FUTURA"

Confortati dai risultati assolutamente positivi derivanti anche e soprattutto dalle misure di restrizione assunte e grandemente osservate, da tutti i cittadini calabresi, e in particolar modo belvederesi, il gruppo Belvedere Città Futura invita tutti a non abbassare la guardia, a non cedere alla tentazione di godersi queste meravigliose giornate all’aperto e in compagnia: ci sarà modo di farlo in futuro!
 

Il momento, sebbene abbastanza positivo, non ci permette di cambiare il nostro atteggiamento e sentirci più al sicuro.

Il luogo più sicuro per noi e per i nostri cari rimane la casa, dobbiamo stare a casa!

Questa situazione così difficile ci fornisce l’occasione di ripensare alla nostra stessa esistenza; ci dà l’occasione di ritornare all’essenziale e meglio comprendere di quante cose superflue siamo abituati a circondarci.

Ci troviamo anche nella Settimana Santa e la pandemia ci può anche aiutare a comprendere meglio la Passione di Gesù e la sua Resurrezione, ripercorrendo (per chi lo sente nel cuore) le tappe, le sofferenze, i dolori umani che sono stati offerti per la nostra salvezza.

Il Comune di Belvedere, chiamato a gestire questa difficile prova, sta facendo il possibile per contenere al massimo il pericolo di contagio dei cittadini, adottando le misure restrittive necessarie che, a fronte del sacrificio di tutti, ci danno la possibilità di tutelare al meglio la nostra salute (se non la nostra stessa vita).

La possibilità da parte delle persone meno fortunate, poi, di usufruire dei buoni spesa messi a disposizione attraverso le somme stanziate dal Governo per il tramite della Protezione Civile, dà maggiore forza e risposta alle esigenze di tutti, rispetto a quanto tanti cittadini, nel silenzio, stanno già facendo con un gesto di profondo amore e altruismo davvero toccante.

Noi calabresi, e noi belvederesi, abbiamo tanto cuore e tanta forza di volontà.

In questa complicata situazione, quindi, continuiamo ad impegnarci, a stringere i denti e nel contempo sollecitiamo l’amministrazione comunale a vigilare affinchè vengano rispettate tutte le regole che ci vengono imposte con riguardo alle restrizioni relative alle uscite dalla propria abitazione.

Sollecitiamo l’amministrazione comunale a vigilare affinchè, nell’iter di svolgimento dei test rapidi COVID – 19 , vengano rispettati i protocolli sanitari e anche la privacy, cosicchè non si alimenti la caccia alle streghe così facilmente innescabile su possibili casi positivi. In particolare si raccomanda che la comunicazione del risultato del test avvenga solo e soltanto attraverso il medico di famiglia e attraverso nessun altro canale.

Infine, con riferimento alle domande relative ai Buoni Spesa, il gruppo Belvedere Città Futura è disponibile, per coloro che ne abbiano necessità, a fornire un aiuto nella compilazione della domanda, offrendo collaborazione  telefonica ai cittadini che lo richiedano a supporto della macchina amministrativa.

Raccomandiamo il rispetto delle reali necessità di ognuno, nella speranza che in questo momento, nessuno approfitterà della situazione a discapito di chi ne ha realmente bisogno.

È il momento in cui ci dobbiamo svestire delle nostre casacche.

È il momento in cui tutti noi, a prescindere da colori politici, da credi religiosi, da convinzioni ideologiche, lavoriamo insieme, camminiamo nella stessa direzione, per superare nel miglior modo possibile il difficile momento che stiamo vivendo.

Uniti si vince.

Restiamo a casa.

Buona Pasqua di Resurrezione a tutti,  dal gruppo consiliare Belvedere Città Futura.    
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martedì 7 aprile 2020

LA LAMENTAZIONE, UN ANTICO CANTO INTONA LA SETTIMANA SANTA

In tutto il mondo, la maggior parte dei cristiani chiama Settimana Santa il periodo che va dalla domenica delle Palme al sabato Santo ed è precedente la Pasqua, cioè la domenica in cui si celebra solennemente la resurrezione di Gesù Cristo dalla morte di croce.
 La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e in occidente si celebra ogni anno la domenica che segue la prima luna piena di primavera (tra fine marzo e aprile).
Il lunedì, martedì e mercoledì Santo la Chiesa contempla in particolare il tradimento di Giuda.
Mercoledì Santo è il giorno del tradimento di Giuda nei confronti di Gesù per 30 denari, oltre che il giorno della tristezza, segnando l’inizio del periodo più buio.
In musica la notte delle tenebre viene celebrata anche da un genere di musica vocale sacra che si richiama alle Lamentazioni bibliche.
 La lamentazione o lamento diventa, dunque, una forma musicale o poetica che esprime dolore, dispiacere o lutto.
In voga soprattutto nel 17° e 18° secolo, le Lamentazioni sono contenute nel Libro della Bibbia, appartenente al gruppo degli Agiografi. È attribuito dalla tradizione a Geremia, ma molte difficoltà di critica interna inducono a ritenerlo opera di più autori (senza escludere un’influenza di Geremia). Quanto all’epoca di composizione, i testi sono successivi alla rovina di Gerusalemme e del Tempio: forse poco posteriori al 586, certo anteriori al 538.
Nella storia della musica occidentale si segnalano le composizioni di Pierre de La Rue, Cristòbal de Morales, Thomas Luis de Victoria, Giovanni Pierluigi da Palestrina, William Byrd, Jacobus Gallus, Marc - Antoine Charpentier, Francois Couperin, Michel-Richard Delalande.



 Nel 20° sec., sono da ricordare i Threni, id est Lamentatio Jeremiae Prophetae di I. Stravinskij (1958).
Lamentazioni sono anche contenute sia nell'Iliade che nell'Odissea di Omero, ma anche nel Veda Indù ed in alcuni testi antichi della Mesopotamia come i Lamenti di Ur o gli ebraici Tanakh.
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ORDINE DEI GIORNALISTI CALABRIA: SIA UNICA LA FONTE, PERO' DETTAGLIATA

LA REGIONE CALABRIA ACCENTRA LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE SUL CORONAVIRUS. L’ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA CALABRIA: “VA BENE, MA FORNISCA IL DETTAGLIO ANCHE TERRITORIALE DEI CASI”.
L’Azienda sanitaria ‘Pugliese-Ciaccio’ di Catanzaro ha comunicato la sospensione della diramazione del proprio bollettino giornaliero sui casi di coronavirus ‘a rispetto dell’ordinanza n. 4/2020 del Presidente della Regione Calabria e delle contestuali raccomandazioni del dirigente generale del Dipartimento tutela della salute e Politiche sanitarie’.
Detta comunicazione segue la scelta dell’Asp di Cosenza di non pubblicare più i dati coronavirus riferiti a specifici Comuni della provincia bruzia e chiarisce che si è in presenza di una decisione di vertice, vale a dire della Regione Calabria, che intende accentrare tutte le informazioni riconducibili al coronavirus.
L’Ordine dei Giornalisti della Calabria aveva già stamattina sollevato il problema per quanto riguardava l’Asp di Cosenza, ma ora che il quadro è chiaro è evidente che si tratta di un problema regionale.
L’Ordine dei Giornalisti ritiene che l’ordinanza n. 4/2020 della Presidente Santelli (e le Disposizioni operative ad essa collegate) sia non solo legittima ma anche opportuna, soprattutto se si considera che le singole Asp e le singole aziende sanitarie hanno a volte comunicato dati di difficile lettura e non sempre aggiornati.
È altrettanto utile che sia un’unica fonte a comunicare agli organi di stampa tutti i dati perché i giornalisti li rendano fruibili per tutti i cittadini attraverso le diverse tipologie di testate d’informazione.
È necessario però che, a questo punto, il bollettino quotidiano della Regione Calabria sia molto più dettagliato e dia informazione completa sui dati non annacquandoli in aree geografiche provinciali ma dettagliandoli per singolo Comune.
 La tanto sbandierata trasparenza, di cui tutti hanno finora parlato sia a livello di Governo nazionale che di Governo regionale, deve svilupparsi praticamente. I cittadini e gli organi di informazione hanno il diritto di sapere dove ci sono i casi di contagio. È un dato, questo, che non mette a repentaglio la privacy di nessuno perché nessuno può o deve chiedere chi siano i contagiati. Ma un cittadino, ad esempio, di Nocera Terinese o di Rosarno o di San Demetrio Corone, ha il diritto di sapere se nel suo Comune ci siano dei casi di coronavirus. Questo servirà a sviluppare ulteriormente in tutti i calabresi quel senso di responsabilità già ampiamente dimostrato in queste ultime settimane. L’accentramento della diffusione non può e non deve servire per dare meno informazioni ai cittadini ma per darne anzi di più; ed anche per evitare casi di informazione “fatta in casa” da persone che, senza alcuna qualificazione specifica e senza osservare alcuna deontologia professionale, utilizzano il drammatico momento che sta vivendo il Paese per soddisfare narcisismi di vario tipo e per diffondere spesso fake news.
 
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