L’Azienda
sanitaria ‘Pugliese-Ciaccio’ di Catanzaro ha comunicato la sospensione della
diramazione del proprio bollettino giornaliero sui casi di coronavirus ‘a
rispetto dell’ordinanza n. 4/2020 del Presidente della Regione Calabria e delle
contestuali raccomandazioni del dirigente generale del Dipartimento tutela
della salute e Politiche sanitarie’.
Detta
comunicazione segue la scelta dell’Asp
di Cosenza di non pubblicare più i dati coronavirus riferiti a specifici
Comuni della provincia bruzia e chiarisce che si è in presenza di una decisione
di vertice, vale a dire della Regione Calabria, che intende accentrare tutte le
informazioni riconducibili al coronavirus.
L’Ordine
dei Giornalisti della Calabria aveva già stamattina sollevato il problema per
quanto riguardava l’Asp di Cosenza, ma ora che il quadro è chiaro è evidente
che si tratta di un problema regionale.
L’Ordine
dei Giornalisti ritiene che l’ordinanza n. 4/2020 della Presidente Santelli (e
le Disposizioni operative ad essa collegate) sia non solo legittima ma anche
opportuna, soprattutto se si considera che le singole Asp e le singole aziende
sanitarie hanno a volte comunicato dati di difficile lettura e non sempre
aggiornati.
È
altrettanto utile che sia un’unica fonte a comunicare agli organi di stampa
tutti i dati perché i giornalisti li rendano fruibili per tutti i cittadini
attraverso le diverse tipologie di testate d’informazione.
È
necessario però che, a questo punto, il bollettino quotidiano della Regione
Calabria sia molto più dettagliato e dia informazione completa sui dati non annacquandoli in aree geografiche provinciali
ma dettagliandoli per singolo Comune.
La tanto sbandierata trasparenza, di cui tutti
hanno finora parlato sia a livello di Governo nazionale che di Governo
regionale, deve svilupparsi praticamente. I cittadini e
gli organi di informazione hanno il diritto di sapere dove ci sono i casi di
contagio. È un dato, questo, che non mette a repentaglio la privacy di nessuno
perché nessuno può o deve chiedere chi siano i contagiati. Ma un cittadino, ad
esempio, di Nocera Terinese o di Rosarno o di San Demetrio Corone, ha il
diritto di sapere se nel suo Comune ci siano dei casi di coronavirus. Questo
servirà a sviluppare ulteriormente in tutti i calabresi quel senso di
responsabilità già ampiamente dimostrato in queste ultime settimane.
L’accentramento della diffusione non può e non deve servire per dare meno
informazioni ai cittadini ma per darne anzi di più; ed anche per evitare casi di informazione “fatta in
casa” da persone che, senza alcuna
qualificazione specifica e senza osservare alcuna deontologia professionale,
utilizzano il drammatico momento che sta vivendo il Paese per soddisfare
narcisismi di vario tipo e per diffondere spesso fake news.
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