É la giusta premessa per cercare di capire se
esista una connessione fra il terribile momento scatenato dalla pandemia e il
degrado ambientale.
Cercando fra i numerosi
articoli scientifici, un termine, la zoonosi, sembra avere un ruolo di
primissimo piano nella ricerca ovvia, in
questo strano 22 aprile - la giornata
dedicata alla Terra - di una forma
di partecipazione a questa importante ricorrenza.
Ma che s’intende per zoonosi? È
il trasferimento di
malattie dagli animali all’uomo.
Come aveva scritto
il
divulgatore scientifico David Quammen:
Là dove si abbattono gli alberi e si uccide la fauna, i germi del posto si
trovano a volare in giro come polvere che si alza dalle macerie. (Spillover,
2012).
La drammatica violenza
con cui si sta propagando la pandemia da COVID-19, si legge nel rapporto
stilato dal Wwf, ha reso ormai
chiaro a tutti il legame tra malattie zoonotiche - quelle trasmesse dagli
animali all'uomo – e il commercio di animali selvatici in mercati asiatici.
Il 60% delle malattie
infettive emergenti, sono trasmesse all’uomo da animali e fra queste più del 70%
deriva da animali selvatici. Malattie pericolose come SARS, Ebola, Hiv e molte
altre ancora, sono collegate al nostro crudele sfruttamento di animali
selvatici.
Secondo Jared Diamond, biologo, antropologo,
geografo, linguista e ornitologo americano, membro dell’Accademia delle Scienze
USA: L’epidemia
da coronavirus non si sarebbe mai diffusa se 17 anni fa, dopo la SARS, i cinesi
avessero chiuso i mercati di animali selvatici vivi. Le soluzioni migliori sono
quelle sociali.
I progressi della
scienza e della tecnologia da soli non bastano per fermare le epidemie. Ci
vorrà forse un anno per il vaccino, il problema è sociale e la soluzione sarà
sociale.
Non vengono da un altro
pianeta e non nascono dal nulla. I responsabili della prossima pandemia sono
già tra noi, sono virus che oggi colpiscono gli animali ma che potrebbero da un
momento all'altro fare un salto di specie – uno spillover in gergo tecnico – e
colpire anche gli esseri umani, scrive ancora David Quammen in Spillover, L’evoluzione delle pandemie.
Il
virus, dunque, non sarebbe arrivato per caso. Ma, in ogni caso, resta fondamentale
riuscire a proteggere gli ecosistemi naturali, conservare le aree incontaminate
del pianeta, contrastare il consumo e il traffico di specie selvatiche,
ricostruire gli equilibri degli ecosistemi danneggiati.
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