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giovedì 27 giugno 2019

DEBITI, CIPOLLA: SI ACCERTINO LE RESPONSABILITÀ

BELVEDERE  Deciso intervento in merito alla questione debiti del Comune da parte del candidato sindaco del M5S alle ultime elezioni amministrative Renato Cipolla.

“Gli ultimi avvenimenti negativi che riguardano il dissesto finanziario di euro 17.478.445,23 del Comune di Belvedere Marittimo – scrive – danno purtroppo ragione a quanto avevo affermato in campagna elettorale. Allora dissi, e con maggior forza lo ripeto oggi, che noi belvederesi siamo stati "TRADITI" dalle amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra che ci hanno governato in questi 25 anni, sia per le promesse non mantenute e sia per la disastrosa gestione economico-finanziaria (accumulo consistente di debiti non pagati e mancata riscossione dei tributi). Purtroppo, siamo stati amministrati da politici "felloni", sleali e incapaci. Tutti gli eletti di maggioranza e di opposizione che in questi anni sono venuti meno ai propri doveri, mancando a impegni presi solennemente con i cittadini e con le istituzioni, se avessero un po' di dignità e orgoglio dovrebbero dimettersi all'istante senza alcun indugio. Poiché alcuni fra gli eletti del 26 maggio scorso nelle liste civiche "Belvedere Città Futura" e "Belvedere #puntozero - Lealtà e Trasparenza", erano presenti tra i banchi dell'ultima amministrazione Granata non rassicura certamente i belvederesi, soprattutto se si tiene conto che tali personaggi in passato non hanno né adeguatamente vigilato né saputo svolgere il proprio ruolo di assessore, di membro della giunta e di consigliere di opposizione.
A questo punto, per fare definitivamente chiarezza, non resta che s'interessino della "bollente" questione il Prefetto, la Procura della Corte dei Conti della Regione Calabria e l'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) di Raffaele Cantone per accertare gli eventuali reati commessi che hanno determinato il dissesto finanziario e le relative responsabilità.

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martedì 25 giugno 2019

MARATEA: ZEIG COMPIE UN ANNO

“Questa sera a Maratea il mio romanzo compie un anno”. 

Esprime soddisfazione Martino Ciano nel fare questa piacevole constatazione riscontrabile nel grande successo ottenuto dal suo romanzo distopico presentato per la prima volta a Praia a Mare proprio un anno fa.
La “morte dell’essere umano” questo è il pensiero di fondo, divorata dal nichilismo più estremo. L’umanità che soggiace al consumismo vestita di protagonismo assoluto a voler soppiantare l’idea di se stessa, questo l’amaro riscontro.
Una società che già esiste, che c’è, ha più volte ricordato l’autore in accordo con chi ha già letto il libro, ma che, nel proclamare la sua estrema ratio, in silenzio, non fa altro che affossare se stessa.
Si, perché il messaggio è forte, com’è altrettanto poderosa la risposta: l’unica che gli si può opporre, ed è l’estrema dedizione umana verso la conoscenza, quella grande risorsa e tutti i suoi strumenti, compresa l’arte, la letteratura, la scienza, orientati ad essere più che ad avere e dunque conducono verso l’uscita da un tunnel che sembra senza sbocco.

 
 

  



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domenica 23 giugno 2019

TORTORA, LE INDAGINI ARCHEOLOGICHE SU BLANDA


"Sta per iniziare l’ultima settimana della quarta campagna di indagini archeologiche nel Foro di Blanda, sul colle del Palecastro. Lo scavo, di cui è concessionario ministeriale il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, sotto la direzione scientifica del sottoscritto, affiancato per il coordinamento sul campo dal dott. Marco Sfacteria, ancora una volta ha offerto importanti risultanze scientifiche.
Come già anticipato, il sito di Blanda, centro lucano fortificato poi divenuto colonia Iulia alla fine del I sec. a.C., è rimasto in vita sino all’età di Alarico come importante centro amministrativo dell’area del golfo di Policastro.
Nel settore area 1000, ad ovest del Foro della città romana, sono emersi importanti elementi relativi ad una fase arcaica, sulla quale si impostano le strutture romane, edifici posti a nord della plateia A, a ridosso dell’ingresso. I livelli intercettati contengono ceramica indigena di una fase precedente le prime attestazioni delle necropoli arcaica di Tortora, collocabili a partire dal 540 a.C. ed in coincidenza con la fondazione di Velia; a questi livelli si associa per la prima volta anche il bucchero etrusco. Insomma nella prima metà del VI sec. a.C. sul Palecastro di Tortora si stabilisce con tutta evidenza la prima comunità indigena del golfo di Policastro e del Tirreno cosentino, scesa dalle aree interne del Vallo di Diano attraverso la vallata del fiume Noce, alla ricerca di contatti commerciali con gli Etruschi, con l’area etrusco-campana e con i Greci. Tale comunità si stabilisce sul Palecastro già prima dello sviluppo del sistema insediativo indigeno e poi greco nell’area del golfo. 
Le indagini hanno interessato anche  l’area del Foro della città romana, dove è stato indagato un altro segmento di portico nel settore nord-orientale, a ridosso del tempio E, mentre l’indagine all’ingresso del Foro, a sud della plateia A, ha evidenziato la presenza di altre strutture abitative (?) e di un sistema di canalizzazioni che faceva riferimento ad una grande e profonda cisterna di forma rettangolare in malta idraulica, rinvenuta ingombra di tanto materiale relativo al suo abbandono collocabile alla fine del I sec. d.C.

La forte collaborazione tra Enti, in primis il comune di Tortora, che garantisce ospitalità e supporto logistico, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, con i suoi funzionari (dottori Marino e Barbato) ed il Soprintendente (dott. Pagano), che anche quest’anno non hanno fatto mancare la loro presenza ed il loro costante supporto, ha prodotto risultati incredibili, proiettando il sito di Tortora alla ribalta regionale, in attesa di poter inaugurare a breve il Parco archeologico, di recente completato, e nuovi allestimenti museali.

Prof. Fabrizio Mollo
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sabato 22 giugno 2019

BELVEDERE, IL PREMIO GIANOVECENTO A MARIANTONIA BENCARDINO

BELVEDERE Sarà l’incantevole Piazza Castello ad ospitare quest'anno la dodicesima edizione del prestigioso “Premio gianovecento”, in collaborazione con il Comune di Belvedere Marittimo e promosso dal Cenacolo Culturale Francescano.

Lo annuncia in una nota il Presidente dell'associazione, Olga De Luca.  
"L’edizione 2019, scrive, rientra nella manifestazione culturale di Castello d’Oro, Premio Nazionale di Cinematografia, di cui il Cenacolo è partner. La serata ci offrirà uno spettacolo di narrazione con musiche dal vivo che permetterà al pubblico di esercitare il dono supremo dello sguardo e di quell’attenzione che genera ricordi in un piazza affacciata sul mare e illuminata dalla luce di antichi lampioni, sotto le ali del Castello Aragonese, vero  patrimonio storico e artistico di Belvedere Marittimo. Interverranno attori del Cenacolo che reciteranno dei passi, tratti dalle Commedie dialettali, già portate in scena. La Cerimonia di Consegna del “Premio gianovecento" avrà luogo sabato 10 Agosto alle ore 21.30 in Piazza Castello. Come ogni anno salirà sul palco una delle migliori personalità calabresi che si è distinta in diversi ambiti. Il Cenacolo Culturale Francescano, ha così decretato l’assegnazione del Premio “gianovecento”, 2019, XII edizione, a  Mariantonia Bencardino, Ingegnere Ambientale Ricercatore operante presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (IIA) con sede a Rende, nel campus dell'Università della Calabria ad Arcavacata di Rende (CS), una delle quattro sedi nazionali". PER MAGGIORI INFORMAZIONI CLICCA:
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venerdì 14 giugno 2019

BELVEDERE, M5S: E' NECESSARIO RIORGANIZZARE IL TERRITORIO

Gli attivisti Cinquestelle dell’Alto Tirreno cosentino: “È arrivato il momento di strutturarci sul territorio”. E indicano il portavoce alla Camera Misiti quale coordinatore territoriale.
“Vorremmo poterci dare una strutturazione che metta nella condizione parlamentari, consiglieri comunali, attivisti, di poter lavorare in sinergia e di poter condividere strategie di lavoro ed obiettivi che diano risposte concrete al nostro territorio”.
 Il Meetup ‘Amici di Beppe Grillo – Belvedere in MoVimento’ e gli attivisti dei meetup di gran parte dei comuni dell’Alto Tirreno cosentino hanno assunto, primi in Italia, un’iniziativa che potrebbe anticipare la riorganizzazione sui territori tanto anelata e proclamata da Luigi Di Maio in questi ultimi mesi. In pochi giorni è stata preparata una proposta che, stamane, è stata spedita al vice premier. A firmarla gli attivisti dei Meetup di Belvedere, Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Fiumefreddo Bruzio, Paola, Cetraro, Marcellina, Santa Maria del Cedro, Verbicaro. Tutti in provincia di Cosenza.
“Abbiamo come l’impressione – dicono – che tutto il lavoro fatto nei nostri territori rischi di finire in malora. Non è una preoccupazione sterile e infondata, ma un dato di fatto. È un pronostico facile il nostro, dopo i risultati delle ultime consultazioni amministrative del 26 maggio. Se il dato delle europee è stato molto confortante, quello delle comunali ha svelato la debolezza del nostro MoVimento: se non sbagliamo, ad eccezione di Vibo Valentia e Celico (dove sono stati eletti rispettivamente due e tre consiglieri), in nessun altro Comune calabrese interessato dal voto siamo riusciti ad entrare in Consiglio. È un dato di fatto che fa male, specie dopo il grande successo delle politiche dello scorso anno. È un dato che mortifica il lavoro che tutti noi, da anni, stiamo facendo al servizio delle nostre comunità. Se è vero che il voto del 4 marzo 2018 ha intercettato anche la protesta degli italiani, dei calabresi stanchi e disgustati dalla vecchia politica, permetteteci di dire, seppure con un pizzico di presunzione, che con quel voto gli italiani, i calabresi hanno anche voluto credere nella capacità del MoVimento 5 Stelle di cambiare veramente questo stato di cose. Tutti dicono che il voto delle politiche è diverso da quello delle amministrative; ci dicono che sul terreno locale giocano altri fattori e che si guarda di più alle singole persone piuttosto che alle idee più generali. Probabilmente è così.
E se è così, riteniamo ancora più importante la nostra iniziativa. Questo primo anno del MoVimento 5 Stelle al Governo ha dato frutti significativi a livello nazionale (ed è inutile elencarli), ma ci ha fatto anche comprendere e toccare con mano che, a livello locale, qualcosa non va. Noi sappiamo bene che i nostri parlamentari, lo vogliamo dire con chiarezza, stanno lavorando e sono anche loro artefici delle decisioni del Governo che si sono tradotte, in pochi mesi, nel reddito di cittadinanza, nella “spazzacorrotti” e nelle altre iniziative a favore del popolo italiano e, quindi, calabrese. Probabilmente, però, i nostri corregionali si aspettavano di più:  forse avrebbero voluto vedere dispiegati anche altri effetti sul territorio e pensiamo al grave problema della sanità (sebbene il Decreto Calabria ora potrebbe, lo speriamo, aggiustare le cose). Riteniamo sia giunto il momento – continuano gli attivisti di quasi tutto il Tirreno cosentino - di darci un’organizzazione, definire un coordinatore, mettere in piedi, strutturare un ufficio di coordinamento. Non vi sembri blasfemo quello che diciamo. Siamo consapevoli che le segreterie, i coordinamenti sono sempre stati visti come il male della politica, della vecchia politica. Ebbene noi siamo convinti che un’organizzazione sia necessaria, e che potrebbe essere proprio anche la mancanza di coordinamento uno dei fattori che hanno determinato il basso risultato delle ultime comunali. Consideriamo il momento storico delle denunce una fase della vita del MoVimento che oggi deve essere esercitata accanto alle soluzioni dei problemi che abbiamo il dovere di trovare nel momento in cui riusciamo a sedere su uno scranno di un ente locale, sebbene le denunce restino sempre uno dei nostri cavalli di battaglia, uno dei nostri modi di esercitare la politica al servizio della comunità e per il ripristino dell’ordine e della giustizia sociale, e per la tutela e la salvaguardia dei nostri territori. Ma per ottenere risultati c’è bisogno, a nostro modesto avviso, di lavorare insieme, di operare di squadra, di coniugare idee e sinergie. Continuando a lavorare a compartimenti stagni non riusciremo, a nostro giudizio, a rispondere alle istanze di risoluzione dei problemi che i cittadini ci pongono. Consideriamo il flop delle ultime consultazioni locali un segnale d’allarme inquietante anche per le prossime elezioni regionali. Ancora oggi, quando mancano poco più di cinque mesi a quella che potrebbe essere la data delle consultazioni, non si ha notizia di liste, di candidati, di programmi, di strategie. I nostri parlamentari ci danno l’impressione che non abbiano una strategia comune, così come noi Meetup viaggiamo ognuno per conto proprio. Sia chiaro: non è un’accusa contro parlamentari o Meetup, così come il nostro non è un giudizio, bensì una lucida riflessione di cui vi vogliamo rendervi partecipi. Se questa è la riflessione, noi vi proponiamo anche una soluzione: dotiamoci di una struttura organizzativa. Non è un’eresia, se anche Di Maio più e più volte sta affermando la necessità di rivedere l’organizzazione sui territori. Le esternazioni di Di Maio sono la prova che la nostra riflessione non è lontana dalle idee del MoVimento. Cominciamo con istituire “punti d’incontro” che funzionino come luoghi d’attrazione politica per il territorio e dove i nostri concittadini possano trovare risposte, assistenza e ascolto. E, poi, siamo dell’idea che sia necessario individuare un coordinatore territoriale. A nostro parere, anche in vista delle prossime elezioni regionali e, comunque, per tutto il lavoro che dovremo fare nei prossimi anni, sarebbe opportuno individuare anche un coordinatore regionale, ma di questo è giusto, pensiamo, se ne debbano occupare i nostri parlamentari e guardarsi al loro interno. Per noi, invece, per il nostro territorio, la costa tirrenica cosentina, avremmo pensato al nostro portavoce alla Camera Massimo Misiti. La scelta è, per noi, obbligata. Intanto perché siamo dell’idea che un coordinatore debba avere contatto con i vertici del MoVimento e che possa sedere sugli scranni che “contano” per portare le nostre battaglie fuori dai confini regionali; poi perché Misiti ha dimostrato in questo primo anno di attività parlamentare di non aver dimenticato il territorio che lo ha eletto, continuando ad essere costantemente presente; infine perché, lasciatecelo dire, la sua statura morale è ampiamente riconosciuta. Se non ci diamo una mossa rischiamo di vedere andare in fumo anni di sacrifici, di battaglie, di lotte che abbiamo condotto nei nostri territori mettendoci la nostra faccia. È arrivato il momento – concludono i Meetup - di assumere decisioni che ci consentano di seminare e di raccogliere i frutti che tutti noi ci aspettiamo, che tutti i cittadini calabresi si aspettano”.

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mercoledì 12 giugno 2019

CATTEDRE PERDENTI POSTO, INTERVIENE DON ENNIO STAMILE

"Sono 212 le cattedre perdenti posto nella provincia di Cosenza, e circa la metà riguarda i corsi serali - con 68 cattedre – e le scuole carcerarie – che sono 34. Questo da una lettura immediata dell’organico di diritto, pubblicato dall’Atp di Cosenza il 10 giugno. Una percentuale altissima che corrisponde alla soppressione di classi per la formazione degli adulti. E quando si parla di adulti che tornano sui banchi di scuola dobbiamo pensare a storie di abbandoni scolastici, di disagio sociale, di immigrazione, di devianza e, nelle carceri, di criminalità e delinquenza.
Le scuole in questi luoghi sono veri e propri presidi di legalità, di alfabetizzazione etica e funzionale, di inclusione. Per questo ci sembra paradossale che proprio le istituzioni scolastiche, per ovviare ad un problema di soprannumero dei docenti – provocato già da tempo dal sistema algoritmico - decidano di usare la forbice in modo indiscriminato colpendo le fasce sociali più deboli. Il danno sociale ed economico che andrà ad incidere su un tessuto sociale già sfilettato come quello calabrese non può essere quantificato ma si capisce subito che andrà ad incidere sulla coesione sociale, sull’inserimento lavorativo e sulla necessità di reintegro delle persone ristrette.
È altresì paradossale che proprio l’istituzione scolastica che incarna i valori della nostra Costituzione decida di non rispettare due articoli fondamentali quali l’art. 27 sulla funzione rieducativa della pena e l’art. 34 sul diritto allo studio; due articoli fondamentali perché garantiscono la libertà e la tenuta del sistema democratico.
Come Libera contro tutte le mafie, pur non entrando nel merito dell’organizzazione degli uffici deputati alle funzioni di avvio dell’anno scolastico, ci chiediamo, però, quali siano i motivi che hanno potuto provocare, oltre alla diminuzione degli iscritti, un tale scarto di docenti di ruolo rendendoli ancora precari. Stiamo seguendo con la dovuta attenzione la vicenda che coinvolge tante professionalità e soprattutto gli iscritti che rischiano di non tornare in classe il prossimo anno scolastico auspicando un intervento diretto da parte del Miur e un maggiore interessamento da parte dell’opinione pubblica che assiste a volte con indifferenza e distrazione ad un’azione che può trovare la sua legittimità nella normativa ma non certo nello spirito degli ideali costituzionali".

Don Ennio Stamile
Referente regionale Libera Calabria
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martedì 11 giugno 2019

BELVEDERE: MANCATA IRRIGAZIONE, INTERVIENE CAROPRESE

Riceviamo e pubblichiamo:
“A nome di numerosi agricoltori belvederesi, chiediamo al Presidente e al vice Presidente del Consorzio di Bonifica Valle Lao di poter usufruire del servizio di irrigazione in tempi brevi, siamo a metà giugno e le colture necessitano di irrigazione, sacrifici fisici ed economici in campagna, non possono essere vanificati per il menefreghismo di questi personaggi che non ascoltano gli agricoltori belvederesi.

Se dobbiamo ricorrere alle maniere drastiche lo faremo! Abbiamo chiamato più volte il Consorzio: i nostri appelli sono stati inascoltati !!! Notiamo che la nuova Amministrazione del Consorzio è molto più fallimentare di quella dei Commissari precedenti.
Cosa ancora più grave è che un nostro compaesano riveste una carica di rilievo all'interno dell'Amministrazione consortile, ma rappresentando ben poco il nostro territorio, con scarsi servizi ai contribuenti”.

Salvatore Caroprese Presidente Associazione "Belvedere Giovani"
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sabato 8 giugno 2019

BELVEDERE, GRATTERI: RAGAZZI, RIPRENDETEVI LA CITTA'

Il percorso formativo dei ragazzi dei Licei T.Campanella di Belvedere Marittimo dedicato alla Legalità si è concluso, venerdì 7 giugno,  con l’incontro intitolato Come si genera il cambiamento, ospitando il Procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri. Lo svolgimento del convegno è stato caratterizzato dagli interventi musicali degli studenti del liceo musicale.
Accanto al Procuratore, nella Sala convegni dell’Hotel Bouganville di Belvedere Marittimo, il Presidente della Fondazione Sinderesi che ha promosso il progetto, Samuele Sangalli, con l’intervento in differita di Antonio Nicaso docente universitario in Canada di origine calabrese.
Il progetto intitolato Praticare la giustizia, vivere la legalità ha affrontato tematiche forti, in una sala gremita di pubblico, in cui gli argomenti toccati sono stati numerosi. Una certezza: la cultura della legalità si apprende innanzitutto in famiglia e nella scuola e il diffonderla nella società è un compito non sempre facile ma realizzabile a patto però di superare alcune barriere mentali.
Sinderesi, ha infatti spiegato il Presidente Sangalli, indica la capacità dell'uomo di formare i concetti per arrivare a un ideale di cultura e di organizzazione del sapere in favore del bene comune.

La Fondazione, ha precisato, sviluppa il suo lavoro intellettuale in tre ambiti concreti: la formazione alla cittadinanza attiva e responsabile, preparando e accompagnando giovani e adulti alla corresponsabilità civile e professionale; la formazione alla convivenza e al dialogo tra culture e religioni diverse, contrastando il pregiudizio e la discriminazione attraverso un'opera di dialogo, matura conoscenza e reciproco apprezzamento; la formazione alla solidarietà verso chi soffre ed è più sfortunato, operando per rimuovere le cause di emarginazione e favorendo il reinserimento nelle normali dinamiche sociali.
In sintesi, tutto ciò significa innescare una consapevolezza critica - ha concluso Sangalli - e diffondere la cultura dell'onestà e il valore della coscienza come embrione di giustizia”.


Ho istituito un ufficio dove tutte le parti offese - ha spiegato Nicola Gratteri -  possono venire a incontrarmi: ricevo tutti, almeno una volta a settimana, ci sono almeno trecento persone che arrivano, ma io ricevo tutti. Questa apertura è fondamentale, perché dà grande fiducia alla gente, che ha bisogno di parlare.
I calabresi – ha aggiunto il procuratore – non sono omertosi: non sanno con chi parlare ma non sono omertosi.
 Continuate a denunciare e a venire a trovarci, perché se nessuno bussa alla porta di un procuratore o di un sostituto vuole dire che non siamo credibili. Se la gente ci cerca, vuol dire che quanto meno spera di poter risolvere il suo dramma, che per noi può essere magari piccolo ma per loro è la vita.
Un invito ancor più fermo e incoraggiante ha caratterizzato la parte finale di quella che si può definire una vera “lectio magistralis” del Procuratore Nicola Gratteri ai giovani: riprendetevi gli spazi pubblici che noi stiamo ripulendo, ha detto. Riprendetevi la città perchè è vostra, non della 'ndrangheta. 
 Non è un invito a rischiare perchè quello lo facciamo noi in squadra, ma una richiesta per proseguire l’opera che abbiamo iniziato. Come? Donate il sangue già a 18 anni, andate nei reparti geriatrici a regalare un sorriso agli anziani, istituite associazioni di volontariato, impegnatevi in politica: qualsiasi cosa vi impegni nel sociale, ma impegnatevi, questo il monito del procuratore, così e solo così potrete davvero generare il cambiamento, perché il cambiamento inizia da dentro, il percorso inizia a valle non a monte.
Tutti i ragazzi e il pubblico presente hanno risposto con un lunghissimo applauso a queste parole forti, parole che difficilmente potranno non rammentare.






 

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