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mercoledì 12 giugno 2019

CATTEDRE PERDENTI POSTO, INTERVIENE DON ENNIO STAMILE

"Sono 212 le cattedre perdenti posto nella provincia di Cosenza, e circa la metà riguarda i corsi serali - con 68 cattedre – e le scuole carcerarie – che sono 34. Questo da una lettura immediata dell’organico di diritto, pubblicato dall’Atp di Cosenza il 10 giugno. Una percentuale altissima che corrisponde alla soppressione di classi per la formazione degli adulti. E quando si parla di adulti che tornano sui banchi di scuola dobbiamo pensare a storie di abbandoni scolastici, di disagio sociale, di immigrazione, di devianza e, nelle carceri, di criminalità e delinquenza.
Le scuole in questi luoghi sono veri e propri presidi di legalità, di alfabetizzazione etica e funzionale, di inclusione. Per questo ci sembra paradossale che proprio le istituzioni scolastiche, per ovviare ad un problema di soprannumero dei docenti – provocato già da tempo dal sistema algoritmico - decidano di usare la forbice in modo indiscriminato colpendo le fasce sociali più deboli. Il danno sociale ed economico che andrà ad incidere su un tessuto sociale già sfilettato come quello calabrese non può essere quantificato ma si capisce subito che andrà ad incidere sulla coesione sociale, sull’inserimento lavorativo e sulla necessità di reintegro delle persone ristrette.
È altresì paradossale che proprio l’istituzione scolastica che incarna i valori della nostra Costituzione decida di non rispettare due articoli fondamentali quali l’art. 27 sulla funzione rieducativa della pena e l’art. 34 sul diritto allo studio; due articoli fondamentali perché garantiscono la libertà e la tenuta del sistema democratico.
Come Libera contro tutte le mafie, pur non entrando nel merito dell’organizzazione degli uffici deputati alle funzioni di avvio dell’anno scolastico, ci chiediamo, però, quali siano i motivi che hanno potuto provocare, oltre alla diminuzione degli iscritti, un tale scarto di docenti di ruolo rendendoli ancora precari. Stiamo seguendo con la dovuta attenzione la vicenda che coinvolge tante professionalità e soprattutto gli iscritti che rischiano di non tornare in classe il prossimo anno scolastico auspicando un intervento diretto da parte del Miur e un maggiore interessamento da parte dell’opinione pubblica che assiste a volte con indifferenza e distrazione ad un’azione che può trovare la sua legittimità nella normativa ma non certo nello spirito degli ideali costituzionali".

Don Ennio Stamile
Referente regionale Libera Calabria
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