5 marzo 2018
Egregio dottor Pierpaolo Bruni,
sono ormai passati tre mesi
dall’incidente verificatosi nella Galleria Santomarco, che ha portato alla
chiusura della stessa e, di conseguenza, della linea Paola - Cosenza, linea
ferroviaria essenziale ed importante in quanto collega la città di Cosenza con
il Tirreno. La persistenza della chiusura, tuttavia, sta creando disservizi di
varia natura.
Il servizio sostitutivo su gomma –
istituito tempestivamente da Trenitalia – non sta operando infatti come
dovrebbe, fattore che si ripercuote duramente sui pendolari. Ciò è dovuto
soprattutto al fatto che i bus impiegano inevitabilmente il doppio del tempo
necessario per giungere a Cosenza provocando il ritardo di lavoratori e
studenti. A ciò si aggiungono altri disagi di natura logistica in quanto, molto
spesso, accade che il bus – affrontando un percorso più lungo ed il notevole traffico
– giunga alla stazione di Paola in ritardo, a danno dei pendolari che non
riescono ovviamente a prendere le coincidenze, anche di treni a lunga
percorrenza. Tutto ciò comporta disagi anche dal punto di vista fisico,
provocando stress nei viaggiatori, che sono costretti a optare per soluzioni
diverse dal treno, spesso più dispendiose sotto vari punti di vista.
Inoltre accade spesso che i bus, con i posti
già completamente occupati, lascino a piedi altri viaggiatori creando loro
ulteriori disservizi. Questo accade perché Trenitalia ha istituito un unico bus
che sostituisce la corsa del treno, ed esso non ha capienza necessaria per
soddisfare la domanda, a differenza dei convogli ferroviari.
In seguito alla chiusura della tratta
Paola - Cosenza, potrebbe concretizzarsi l’isolamento della città, importante
sede lavorativa ed universitaria, dall’Alto Tirreno Cosentino e Regioni
limitrofe, anche a seguito delle precarie condizioni della SS107, che
nell’ultimo periodo è divenuta teatro di dissesti e interminabili lavori.
Il silenzio da parte della Magistratura,
di RFI e Trenitalia non giova a tutto ciò dato che, a quanto pare, non ci è
dato sapere con certezza cosa sia successo, quando (e se) la tratta verrà
riaperta, e dunque i tempi di ripristino delle normali situazioni di viaggio. Anche
il personale di Trenitalia, infatti, non sa fornire risposte chiare ai
viaggiatori che ogni giorno chiedono delucidazioni e informazioni circa la situazione
che si è venuta a creare e che ormai sta diventando insostenibile.
Non vorremmo interferire con il Suo
lavoro e quello di coloro che indagano e cercano di fare chiarezza su quanto
avvenuto, sindacando il Loro operato, ma ci chiediamo: i cittadini e i
viaggiatori non hanno diritto alcuno di conoscere quanto realmente accaduto e
quando la situazione si stabilizzerà, dato che il tutto aleggia dietro presunte
notizie e voci “di corridoio”? Il tutto sarà destinato a durare ancora per
molto, aumentando i disagi con cui siamo costretti ogni giorno a combattere?
Il nostro malcontento non è
assolutamente rivolto verso il Suo lavoro e la Sua istituzione, ma verso il
silenzio assordante di cui ormai siamo vittime da tre mesi e che ci potrebbe
opprimere per chissà quanto altro tempo ancora.
Dunque, ciò che chiediamo sono semplici
informazioni e chiarimenti sui tempi di riapertura della Galleria Santomarco – anche
non certi ed approssimativi – e in generale qualsiasi notizia sulla vicenda e
su quanto realmente accaduto, e che tutto ciò provenga da fonti autorevoli come
la Sua. La riapertura della tratta ferroviaria Paola - Cosenza è essenziale, ed
il tutto dovrebbe avvenire in tempi consoni e brevi, senza che il tutto cada
nel dimenticatoio.
Con questa nostra, quindi, speriamo di portare
a Sua conoscenza il malcontento e i disservizi – che ormai sono divenuti
intollerabili – che questa situazione ha comportato e sta continuando a
comportare a noi cittadini e pendolari.
Speranzosi di un Suo positivo
riscontro, Le auguriamo un sereno lavoro.
Gennaro De Lucia e
Francesca Grisolia,
Studenti dell’Università della Calabria
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