COSENZA
<<Il fascino della rete sembra non trovare limiti>>. Una
frase emblematica che ha lasciato
intravedere a chiare lettere quali siano alcune fra le problematiche più imminenti del giornalismo. L'analisi
condotta dal giornalista Attilio Sabato, consigliere nazionale dell’Ordine dei
giornalisti e coordinatore del Gruppo di lavoro “Piccola editoria”, nella Sala
dell’Ufficio Stampa dell’Aula Magna dell’Unical nel corso del seminario, è
stata organizzata in veste di corso di formazione continua per giornalisti, ma
ha dato in vita in realtà, ad una lezione di grande rilevanza tecnica e di
preziose opinioni professionali. Preceduto dall’introduzione del Presidente
dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri, il direttore Sabato
ha illustrato problematiche e prospettive della professione, attraverso
riferimenti guidati dal testo “Piccola e fragile”, elaborato dal Gruppo,
proprio per cercare di fornire risposte precise, grazie anche alle
testimonianze dirette.
“Cosa sta avvenendo
nella piccola editoria? Perché molte imprese editoriali hanno chiuso i
battenti? Quanti sono i giornalisti che hanno perso il posto di lavoro?”, scrivono
nell’introduzione i coautori del libro. “In questo volume
abbiamo cercato di intercettare una serie di elementi che riteniamo essere
utili per l’avvio di un dibattito serio e costruttivo che coinvolga chi ha
ruolo e titolo per intervenire”.
Il cambiamento al quale
il giornalista dovrà adattarsi prima possibile, è giustificato dal mutamento
tecnologico in continua evoluzione, a causa del quale "l'ipertesto diventa
l'acqua di un ruscello che scorre liberamente", offrendo spazio a diverse
interazioni con gli utenti del web, per cui i contenuti non solo non
appartengono più al giornalista che li ha creati, ma subiscono attraverso le
condivisioni ed i commenti, anche una
trasformazione continua.
"Oggi nella
giungla delle notizie, dei siti web incontrollati, nella corsa per arrivare
primi allo scoop, si è perso di vista l’elemento che qualifica la professione
che è quello di fornire contenuti corretti. Ad essere in discussione è la
credibilità della professione. Perché si è arrivati a questo punto? La crisi
non è solo economica, è una crisi di sistema che è andata strutturandosi nel
tempo e coinvolge più livelli. Il primo problema riguarda l’accesso alla
professione. Tanti giovani sognano il giornalismo romantico: l’inchiesta, i
viaggi, le grandi interviste, poi, però si scontrano con una realtà fatta di
comunicati da copiare e incollare, da un microfono da reggere in mezzo a tanti
altri in cui l’interlocutore non risponde alle domande, ma dice ciò che vuole.
Ne viene fuori l’idea di un lavoro facile, che tutti possono fare, dove non è
necessario studiare".
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