Come
Meetup “Amici di Beppe Grillo - Belvedere in MoVimento”, in riferimento ai due
seri, gravi e preoccupanti episodi riguardanti il fenomeno del “randagismo” e
la “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani” ovvero quello del
13 febbraio 2019, dove due cani hanno aggredito ed ucciso un cagnolino che era
a passeggio con la sua padrona, la quale ha dovuto ricorrere, in seguito alle
ferite riportate, alle cure mediche e quello del 14 febbraio 2019, dove si è
verificato che cinque cani randagi hanno assaltato e danneggiato un pollaio
(con dodici galline) nella contrada Castromurro, abbiamo scritto una missiva
indirizzata al Sindaco di Belvedere e, per conoscenza, alla Polizia locale e
alla Lega italiana Difesa Animali e Ambiente (sezione di Belvedere).
Di
Seguito il testo della nostra missiva:
PREMESSO CHE
la
legge 14 agosto 1991, n. 281, recante “Legge quadro in materia di animali di
affezione e prevenzione del randagismo” ha introdotto nel nostro ordinamento i
principi generali in materia di tutela degli animali di affezione e di
prevenzione del randagismo;
la
legge regionale 5 maggio 1990, n 41, “Istituzione anagrafe canina, prevenzione
randagismo e protezione degli animale”, modificata e integrata con la legge
regionale 3 marzo 2000, n. 4 si propone di realizzare sul territorio il
corretto rapporto uomo-animale-ambiente, disciplina la tutela delle condizioni
di vita degli animali domestici, promuove la protezione degli animali,
l'educazione al rispetto degli stessi, gli interventi contro il randagismo e
istituisce l'anagrafe canina;
il
DCA (Decreto del Commissario ad Acta) della Regione Calabria n. 67 del 6 marzo
2018, relativo al “Piano Straordinario Randagismo”, attualmente vigente,
riguardante la vigilanza sull’osservanza delle leggi e delle norme relative
alla protezione degli animali da affezione e, le strutture deputate alla cura e
alla custodia degli animali randagi;
l’art.
83 del Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 febbraio 1954, n.
320 recante il Regolamento di polizia veterinaria prevede:
alla lett. c) l’obbligo di idonea museruola per i cani non condotti al guinzaglio quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico;
alla lett. d) l’obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei mezzi di trasporto pubblico;
e da due altre ordinanze di fondamentale importanza:
l’ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dalle aggressione dei cani emessa dal Ministero della Salute il 06 agosto 2013 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 06 settembre 2013)
l’ordinanza del 13 luglio 2016 emessa da Ministero della Salute (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 07 settembre 2016), mediante la quale si proroga la vigenza dell’ordinanza sopraddetta sino al 07 settembre 2017.
alla lett. c) l’obbligo di idonea museruola per i cani non condotti al guinzaglio quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico;
alla lett. d) l’obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei mezzi di trasporto pubblico;
e da due altre ordinanze di fondamentale importanza:
l’ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dalle aggressione dei cani emessa dal Ministero della Salute il 06 agosto 2013 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 06 settembre 2013)
l’ordinanza del 13 luglio 2016 emessa da Ministero della Salute (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 07 settembre 2016), mediante la quale si proroga la vigenza dell’ordinanza sopraddetta sino al 07 settembre 2017.
CONSIDERATO
che
la legge n. 281 del 1991 stabilisce, all'art. 2, comma 1 che "Il controllo
della popolazione dei cani e dei gatti mediante la limitazione delle nascite
viene effettuato, tenuto conto del progresso scientifico, presso i servizi
veterinari delle aziende sanitarie locali". Le Regioni devono, altresì,
istituire con propria legge l'anagrafe canina presso i comuni o le aziende
sanitarie e provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e
costruiscono rifugi per i cani. Tra le competenze dei comuni, l'art. 3
stabilisce che "I comuni, singoli o associati, e le comunità montane
provvedono a gestire i canili e gattili sanitari direttamente o tramite
convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che
garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni
animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni e degli affidamenti
dei cani e dei gatti";
che
l'art. 2, comma 1 lett. d) della legge regionale n. 41 del 1990 prevede che i
Comuni provvedano a “esercitare le funzioni di vigilanza sull'osservazione
delle leggi e dei regolamenti relativi alla protezione animale servendosi,
oltre che del Corpo di Polizia Municipale, delle Guardie Zoofile volontarie
delle Associazioni protezioniste operanti sul territorio e regolarmente
iscritte all'Albo regionale”.
TENUTO
CONTO
-
che il fenomeno del randagismo da diversi anni sta interessando fortemente la
città di Belvedere Marittimo, con continue segnalazioni da parte dei cittadini
di branchi di cani in alcuni casi anche aggressivi;
- dei problemi di salute pubblica dovuti al fenomeno del randagismo quali trasmissione di malattie, il rischio di incidenti stradali, la possibile aggressione alle persone;
- che l’obbligo di applicare la museruola e/o il guinzaglio ai cani quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico non viene rispettato dai proprietari con il rischio di incidenti stradali, la possibile aggressione alle persone;
- del fenomeno di maltrattamento subito dagli animali (vedi caso “Angelo” nel Comune di Sangineto (CS), che ha avuto rilevanza Nazionale);
- che le attuali strutture sanitarie convenzionate non sono in grado di accogliere tutti i randagi presenti sul territorio nell'attesa della realizzazione di un canile comunale.
- dei problemi di salute pubblica dovuti al fenomeno del randagismo quali trasmissione di malattie, il rischio di incidenti stradali, la possibile aggressione alle persone;
- che l’obbligo di applicare la museruola e/o il guinzaglio ai cani quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico non viene rispettato dai proprietari con il rischio di incidenti stradali, la possibile aggressione alle persone;
- del fenomeno di maltrattamento subito dagli animali (vedi caso “Angelo” nel Comune di Sangineto (CS), che ha avuto rilevanza Nazionale);
- che le attuali strutture sanitarie convenzionate non sono in grado di accogliere tutti i randagi presenti sul territorio nell'attesa della realizzazione di un canile comunale.
SI
PROPONE
1)
La cattura dei randagi e la relativa sterilizzazione/castrazione da parte dei
veterinari del servizio sanitario così come previsto dalla legge Regionale. I
cani, una volta sterilizzati/castrati e dotati di microchip di riconoscimento,
verranno reinseriti nel territorio di provenienza, dotati di una pettorina
rifrangente con l'indicazione “cane di quartiere” e il numero di microchip.
Nei casi di cani aggressivi, gli stessi verranno condotti nei canili sanitari di competenza.
2) L'istituzione di un registro canino comunale in cui registrare le segnalazioni sullo stato di salute di ogni randagio ed eventualmente provvedere alle cure dovute.
3) L'istituzione di un numero telefonico dedicato per le segnalazioni di maltrattamento e di randagi malati al fine di garantire l'osservanza dell’art. 2, comma 1 lett. d) della Legge regionale n. 41 del 1990.
4) La promozione dell'iniziativa “ADOTTA UN RANDAGIO” con incentivi ai cittadini virtuosi che vogliono prendersi cura di un cane/gatto. L'importo dell'incentivo è stabilito dall'Amministrazione Comunale. La corresponsione dell'incentivo è soggetta a valutazione annua attraverso visite veterinarie.
5) L'introduzione di corsi per l'educazione al rispetto degli animali così come previsto dall'art. 16, Legge regionale 41/90.
6) La realizzazione di piccole fontanine con la duplice funzione di poter dissetare gli animali e fungere da valvola di sfogo per la conduttura idrica per ridurre la pressione
7) La creazione, su territorio demaniale, di apposite Oasi Canine gestite da associazioni di Volontariato.
8) L'istallazione di appositi contenitori per la raccolta di escrementi animali.
9) Di prevedere all'interno del progetto di costruzione del canile comunale spazi dedicati anche alla cura dei gatti o altri animali in difficoltà.
10) L’intervento dei vigili per sanzionare i proprietari dei cani se quest’ultimi circolano liberi dal guinzaglio e dalla museruola.
11) Infine a tutela di tutte le specie animali l'approvazione in Consiglio Comunale di un Regolamento per la tutela e benessere degli animali.
Nei casi di cani aggressivi, gli stessi verranno condotti nei canili sanitari di competenza.
2) L'istituzione di un registro canino comunale in cui registrare le segnalazioni sullo stato di salute di ogni randagio ed eventualmente provvedere alle cure dovute.
3) L'istituzione di un numero telefonico dedicato per le segnalazioni di maltrattamento e di randagi malati al fine di garantire l'osservanza dell’art. 2, comma 1 lett. d) della Legge regionale n. 41 del 1990.
4) La promozione dell'iniziativa “ADOTTA UN RANDAGIO” con incentivi ai cittadini virtuosi che vogliono prendersi cura di un cane/gatto. L'importo dell'incentivo è stabilito dall'Amministrazione Comunale. La corresponsione dell'incentivo è soggetta a valutazione annua attraverso visite veterinarie.
5) L'introduzione di corsi per l'educazione al rispetto degli animali così come previsto dall'art. 16, Legge regionale 41/90.
6) La realizzazione di piccole fontanine con la duplice funzione di poter dissetare gli animali e fungere da valvola di sfogo per la conduttura idrica per ridurre la pressione
7) La creazione, su territorio demaniale, di apposite Oasi Canine gestite da associazioni di Volontariato.
8) L'istallazione di appositi contenitori per la raccolta di escrementi animali.
9) Di prevedere all'interno del progetto di costruzione del canile comunale spazi dedicati anche alla cura dei gatti o altri animali in difficoltà.
10) L’intervento dei vigili per sanzionare i proprietari dei cani se quest’ultimi circolano liberi dal guinzaglio e dalla museruola.
11) Infine a tutela di tutte le specie animali l'approvazione in Consiglio Comunale di un Regolamento per la tutela e benessere degli animali.
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