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venerdì 14 giugno 2019

BELVEDERE, M5S: E' NECESSARIO RIORGANIZZARE IL TERRITORIO

Gli attivisti Cinquestelle dell’Alto Tirreno cosentino: “È arrivato il momento di strutturarci sul territorio”. E indicano il portavoce alla Camera Misiti quale coordinatore territoriale.
“Vorremmo poterci dare una strutturazione che metta nella condizione parlamentari, consiglieri comunali, attivisti, di poter lavorare in sinergia e di poter condividere strategie di lavoro ed obiettivi che diano risposte concrete al nostro territorio”.
 Il Meetup ‘Amici di Beppe Grillo – Belvedere in MoVimento’ e gli attivisti dei meetup di gran parte dei comuni dell’Alto Tirreno cosentino hanno assunto, primi in Italia, un’iniziativa che potrebbe anticipare la riorganizzazione sui territori tanto anelata e proclamata da Luigi Di Maio in questi ultimi mesi. In pochi giorni è stata preparata una proposta che, stamane, è stata spedita al vice premier. A firmarla gli attivisti dei Meetup di Belvedere, Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Fiumefreddo Bruzio, Paola, Cetraro, Marcellina, Santa Maria del Cedro, Verbicaro. Tutti in provincia di Cosenza.
“Abbiamo come l’impressione – dicono – che tutto il lavoro fatto nei nostri territori rischi di finire in malora. Non è una preoccupazione sterile e infondata, ma un dato di fatto. È un pronostico facile il nostro, dopo i risultati delle ultime consultazioni amministrative del 26 maggio. Se il dato delle europee è stato molto confortante, quello delle comunali ha svelato la debolezza del nostro MoVimento: se non sbagliamo, ad eccezione di Vibo Valentia e Celico (dove sono stati eletti rispettivamente due e tre consiglieri), in nessun altro Comune calabrese interessato dal voto siamo riusciti ad entrare in Consiglio. È un dato di fatto che fa male, specie dopo il grande successo delle politiche dello scorso anno. È un dato che mortifica il lavoro che tutti noi, da anni, stiamo facendo al servizio delle nostre comunità. Se è vero che il voto del 4 marzo 2018 ha intercettato anche la protesta degli italiani, dei calabresi stanchi e disgustati dalla vecchia politica, permetteteci di dire, seppure con un pizzico di presunzione, che con quel voto gli italiani, i calabresi hanno anche voluto credere nella capacità del MoVimento 5 Stelle di cambiare veramente questo stato di cose. Tutti dicono che il voto delle politiche è diverso da quello delle amministrative; ci dicono che sul terreno locale giocano altri fattori e che si guarda di più alle singole persone piuttosto che alle idee più generali. Probabilmente è così.
E se è così, riteniamo ancora più importante la nostra iniziativa. Questo primo anno del MoVimento 5 Stelle al Governo ha dato frutti significativi a livello nazionale (ed è inutile elencarli), ma ci ha fatto anche comprendere e toccare con mano che, a livello locale, qualcosa non va. Noi sappiamo bene che i nostri parlamentari, lo vogliamo dire con chiarezza, stanno lavorando e sono anche loro artefici delle decisioni del Governo che si sono tradotte, in pochi mesi, nel reddito di cittadinanza, nella “spazzacorrotti” e nelle altre iniziative a favore del popolo italiano e, quindi, calabrese. Probabilmente, però, i nostri corregionali si aspettavano di più:  forse avrebbero voluto vedere dispiegati anche altri effetti sul territorio e pensiamo al grave problema della sanità (sebbene il Decreto Calabria ora potrebbe, lo speriamo, aggiustare le cose). Riteniamo sia giunto il momento – continuano gli attivisti di quasi tutto il Tirreno cosentino - di darci un’organizzazione, definire un coordinatore, mettere in piedi, strutturare un ufficio di coordinamento. Non vi sembri blasfemo quello che diciamo. Siamo consapevoli che le segreterie, i coordinamenti sono sempre stati visti come il male della politica, della vecchia politica. Ebbene noi siamo convinti che un’organizzazione sia necessaria, e che potrebbe essere proprio anche la mancanza di coordinamento uno dei fattori che hanno determinato il basso risultato delle ultime comunali. Consideriamo il momento storico delle denunce una fase della vita del MoVimento che oggi deve essere esercitata accanto alle soluzioni dei problemi che abbiamo il dovere di trovare nel momento in cui riusciamo a sedere su uno scranno di un ente locale, sebbene le denunce restino sempre uno dei nostri cavalli di battaglia, uno dei nostri modi di esercitare la politica al servizio della comunità e per il ripristino dell’ordine e della giustizia sociale, e per la tutela e la salvaguardia dei nostri territori. Ma per ottenere risultati c’è bisogno, a nostro modesto avviso, di lavorare insieme, di operare di squadra, di coniugare idee e sinergie. Continuando a lavorare a compartimenti stagni non riusciremo, a nostro giudizio, a rispondere alle istanze di risoluzione dei problemi che i cittadini ci pongono. Consideriamo il flop delle ultime consultazioni locali un segnale d’allarme inquietante anche per le prossime elezioni regionali. Ancora oggi, quando mancano poco più di cinque mesi a quella che potrebbe essere la data delle consultazioni, non si ha notizia di liste, di candidati, di programmi, di strategie. I nostri parlamentari ci danno l’impressione che non abbiano una strategia comune, così come noi Meetup viaggiamo ognuno per conto proprio. Sia chiaro: non è un’accusa contro parlamentari o Meetup, così come il nostro non è un giudizio, bensì una lucida riflessione di cui vi vogliamo rendervi partecipi. Se questa è la riflessione, noi vi proponiamo anche una soluzione: dotiamoci di una struttura organizzativa. Non è un’eresia, se anche Di Maio più e più volte sta affermando la necessità di rivedere l’organizzazione sui territori. Le esternazioni di Di Maio sono la prova che la nostra riflessione non è lontana dalle idee del MoVimento. Cominciamo con istituire “punti d’incontro” che funzionino come luoghi d’attrazione politica per il territorio e dove i nostri concittadini possano trovare risposte, assistenza e ascolto. E, poi, siamo dell’idea che sia necessario individuare un coordinatore territoriale. A nostro parere, anche in vista delle prossime elezioni regionali e, comunque, per tutto il lavoro che dovremo fare nei prossimi anni, sarebbe opportuno individuare anche un coordinatore regionale, ma di questo è giusto, pensiamo, se ne debbano occupare i nostri parlamentari e guardarsi al loro interno. Per noi, invece, per il nostro territorio, la costa tirrenica cosentina, avremmo pensato al nostro portavoce alla Camera Massimo Misiti. La scelta è, per noi, obbligata. Intanto perché siamo dell’idea che un coordinatore debba avere contatto con i vertici del MoVimento e che possa sedere sugli scranni che “contano” per portare le nostre battaglie fuori dai confini regionali; poi perché Misiti ha dimostrato in questo primo anno di attività parlamentare di non aver dimenticato il territorio che lo ha eletto, continuando ad essere costantemente presente; infine perché, lasciatecelo dire, la sua statura morale è ampiamente riconosciuta. Se non ci diamo una mossa rischiamo di vedere andare in fumo anni di sacrifici, di battaglie, di lotte che abbiamo condotto nei nostri territori mettendoci la nostra faccia. È arrivato il momento – concludono i Meetup - di assumere decisioni che ci consentano di seminare e di raccogliere i frutti che tutti noi ci aspettiamo, che tutti i cittadini calabresi si aspettano”.

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