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lunedì 26 novembre 2018

BELVEDERE: ATTIVA PARTECIPAZIONE AL CONVEGNO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE


BELVEDERE Il Convegno organizzato dal Cif, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ha ottenuto a Belvedere Marittimo, grande riscontro grazie alla partecipazione di giovani e giovanissimi interessati ad una tematica purtroppo di triste attualità. L’efficacia della comunicazione verbale, inoltre, che si è avvalsa di supporti audiovisivi e digitali, ha contribuito a rendere potente l’analisi e lo svolgimento di un argomento di non semplice trattazione.

L’evento si è tenuto il 26 novembre nell’Aula Magna dell’Istituto comprensivo intitolato a Don Pino Puglisi, registrando la partecipazione di tantissimi allievi delle scuole medie, ma anche - ospite - una folta rappresentanza di giovani studenti dei licei Tommaso Campanella, attentissimi al succedersi degli interventi dei relatori. 
Dopo i saluti della Dirigente Ersilia Siciliano che ha spiegato quanto abbia ritenuto doveroso accogliere la proposta per la realizzazione di questo progetto anche per il fatto che la scuola rappresenta un baluardo della legalità, la giornalista Nilde Ritondale, moderatore dell’incontro,  ha evidenziato quanto un “ti voglio bene” detto a parole, si deve necessariamente tradurre in “valorizzazione del se”,  e non certo in un atto di violenza, come accade sempre più spesso.
Ma sempre più spesso viene anche confuso l’amore con il possesso e dunque con tutti quegli atti e comportamenti che si traducono in “violenza psicologica”, atteggiamenti e comportamenti cioè, coercitivi e di persuasione nascosta.


Francesca Impieri, Presidente del Cif di Belvedere Marittimo, citando la forma oppressiva del bullismo, ha fatto riferimento ad una violenza ampiamente trattata nell'ambito di diverse altre manifestazioni scolastiche, che rappresenta anch’esso una grave forma vessatoria di disagio psicologico. Anche il Sindaco Enrico Granata, ha invitato, nel suo intervento, a riflettere sulla questione. “ La crisi economica e la crisi della famiglia, ha spiegato, dovuta alla mancanza di dialogo e ad una crescente atteggiamento di chiusura, nemici dell’armonia familiare, rendono fertile il terreno della violenza.”

   Don Gian Franco Belsito, padre spirituale del Cif e parroco della Chiesa Maria ss. del Rosario, spiegando la valenza del Cif , ha anche evidenziato l’importanza di una “Giornata della memoria contro la violenza sulle donne” a Belvedere, in quanto proprio qui “sono state uccise due donne da due uomini del luogo e quanto dunque, questa problematica non sia poi così distante”.
Un monito affinché fatti come questo non debbano più accadere: ed un forte invito da parte di Don Gianfranco, a “cominciare noi”, in quanto il cambiamento, la rivoluzione del nostro pensiero e del nostro conseguente agire, non dipende dagli altri, ma esclusivamente da noi, e senza attendere oltre.


 La psicologa e psicoterapeuta Rossella Palmieri, segretaria del Cif,  ha posto l'accento sulla propria ripugnanza a parlare di violenza e di voler invece “parlare di amore come sentimento costruttivo e non come emozione passeggera”, una presa di coscienza costruttiva che ha garantito, insieme alla proiezione di un video molto efficace, una comunicativa di grande coinvolgimento.
Spiegando ancora che il bambino già da piccolissimo dovrebbe imparare ad amare grazie agli esempi di vita quotidiana, ha anche descritto cosa sia lo stalking e l’autolesionismo, forme di violenza che si basano - tutte - sul mancato rispetto verso se stessi, prima che sul prossimo.
Maria Rosaria Cozza, fotografa di grande talento, ha poi illustrato brevemente il contenuto dei suoi ritratti, eseguiti con una propria tecnica particolare, esposti nel corso dell’evento, e fra questi il bellissimo "Freedom" simbolo della libertà, e i cubi con i simboli della bellezza rinchiusa, e le Parche, simbolo del destino.

Nell’intervento a conclusione della Giornata, la giornalista e scrittrice Mariapia Volpintesta, autrice del saggio “Ti amo più della tua stessa vita” che indaga il fenomeno del femminicidio in Calabria dagli anni ’70 al 2015, attraverso il racconto di oltre cento storie di donne, ha spiegato quanto sia incisiva in termini culturali la questione della violenza di genere.
 Ciò, ha spiegato, “ha sempre indotto a pensare e a far pensare, che la donna sia una proprietà e che non abbia diritti,” e lo ha evidenziato invitando anche a far leggere una lista di bambini, vittime indirette della violenza di genere. Bambini uccisi insieme alle proprie mamme.
 Una triste lista che si aggiunge a quella delle 109 donne uccise nel solo 2018, una strage che non accenna a diminuire: un elenco che viene purtroppo aggiornato continuamente e che illustra una triste realtà.

 



 

 


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