E poi ci sono i figli
di papà e le mogli di chi non poteva candidarsi per problemi giudiziari. E poi ci
sono candidati che risultano in intercettazioni imbarazzanti del procuratore
Gratteri nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita
Scott” che rischiano l’arresto da
un momento all’altro. E, dulcis in fundo, i candidati dei candidati, quelli che
da 40 anni tengono le fila del nostro teatrino calabrese e che continuano a
riproporsi con una faccia di bronzo.
Cari Calabresi, non da candidato ma, da uomo della strada, mi domando: come possiamo continuare a votare questa gente? Volete realmente cambiare la Calabria? Se lo volete dovete innanzitutto andare a votare, perché chi non vota fa il gioco della casta ‘ndranghetista. E poi dovete votare persone credibili.
Nelle mie liste ho inserito
persone lontane anni luce da questi partiti politici, persone che non hanno mai
fatto politica. Troverete candidati con cariche di grande responsabilità,
persone con grandi capacità tecniche amministrative e culturali come medici
ospedalieri, liberi professionisti, docenti, presidenti di ordini professionali
ma troverete anche persone semplici che rappresentano la maggior parte di
quella società calabrese che merita di essere rappresentata in consiglio
regionale - come una parrucchiera, un giovane disoccupato o imprenditori che,
tra mille difficoltà e la criminalità organizzata alle costole, tentano di
sbarcare il lunario.
Tra
i miei candidati
ci sono anche persone coraggiose che si battono per la legalità ogni giorno
come, ad esempio, un imprenditore cosentino vittima del racket che ha
denunciato i suoi aguzzini e li ha fatti arrestare, oppure un ingegnere di
Crotone che è da decenni a capo di associazioni ambientaliste che difendono i
diritti dei cittadini che abitano sui siti inquinati. Le candidature hanno
ricoperto più o meno uniformemente tutti i territori della nostra regione sono
rappresentate, anche gli angoli più remoti. I nostri candidati provengono dai
paesi più sperduti dalla Locride, al reggino, alla piana di Gioia Tauro, al
catanzarese, al crotonese, al lametino, alla preSila cosentina e catanzarese,
alla costa ionica e tirrenica del cosentino, rappresentata da Nord a Sud, in
tutta la sua lunghezza, fino ai territori alle falde del Pollino.
Non
vi resta che scegliere cari Calabresi. Prima di andare a votare, mettetevi una
mano sulla coscienza e decidete se continuare con questo marcio, questo
vecchio, questa casta oppure se votare il nuovo, il vero nuovo, il nuovo
credibile, il nuovo che mi pregio, modestamente, di rappresentare insieme ai
candidati che mi sostengono. Credetemi cambiare veramente la Calabria si può:
ho dimostrato di avere avuto le capacità di distruggere un covo di malaffare,
qual era la Protezione Civile Regionale, e di avere ricostruito una Protezione
Civile diventata il fiore all’occhiello delle protezioni civili in Italia”.
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