Un
tavolo di relatori d’eccezione, brevi ed incisivi nei propri interventi,
moderati dall’avvocato Tiziana Forestieri, ha trattato il tema di quest’anno
“I sogni, una scala verso il cielo” riecheggiante un famoso episodio
della Genesi che ha per protagonista il patriarca Giacobbe. Dopo
i saluti istituzionali il tema dei sogni intesi come sostanza onirica ma anche come
speranza e costruzione del domani, ha dato spazio a molte letture dal punto
di vista ebraico, a partire dagli episodi onirici presenti nella Torah e nel
Talmud, passando per la mistica ebraica, per la psicoanalisi di Sigmund Freud e
fino al sogno millenario del popolo ebraico, quello di una patria,
concretizzatosi nel 1948 con la fondazione dello stato d'Israele.
“L'uomo, ha esordito il Presidente dell’Accademia
Internazionale del Cedro Franco Galiano, oggi
cerca la sua autosufficienza ossia l'esatto contrario della cultura ebraica che
è invece cultura della concretezza ma non certamente dell'utopia o del sogno
come fuga dalla realtà”.
“Occorre
riparare la società da tutti i guasti odierni”, ha proseguito la
professoressa Sonia Benedetto prima di leggere un testo in lingua
siciliana riguardante il quinto comandamento, non uccidere, dal titolo
di anonimo, rinvenuto e conservato nel Centro filologico siciliano. Riferito probabilmente
al XIV o XV secolo esso contiene l’ esegesi dei dieci comandamenti.
Ha
invece parlato del cedro come grande opportunità per la Calabria e per l'Italia
il Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria Angelo Adduci citando letteralmente
dalla Torah, c'è un tempo per seminare, un tempo per lavorare e un tempo per
raccogliere. E questo significa, ha proseguito Adduci, fare riferimento ai cedricoltori
e a chi si è interessato all'argomento come Franco Galiano e guardando al cedro
come messaggero di pace. Il festival del cedro e tutte le manifestazioni ad
esso dedicate, hanno posto le basi per far sì che il frutto diventi patrimonio
di tutta la riviera e non solo di Santa Maria.
Importante
poi, secondo Adduci, aprirsi alle scuole con due temi in cui la politica deve
rispondere: la tutela del cedro in modo fattivo e l’apertura dello
stabile della Suvcat dove dovrà sorgere la cittadella del cedro.
La
professoressa e giornalista Francesca Rennis
ha poi parlato del sogno di Freud e di Primo Levi come ipotesi di lavoro avendo
come riferimento introduttivo il sogno di Giacobbe, ma considerando anche le riflessioni
di Platone, Aristotele e Cartesio.
“Il
Giuseppe biblico ha aggiunto la professoressa, trova nel sogno la
trasformazione dell'angoscia anticipando le correnti della psicanalisi di Freud
che rappresenta l’ ebreo che vuole uscire dal ghetto e vuole parlare al mondo. Come
Primo Levi che in un’universale discussione amplifica il senso della
colpa e il sogno con l’angoscia nel descrivere gli stati più sfuggenti della
coscienza. La Shoah infatti, ha concluso Rennis, non appartiene solo al
popolo ebraico ma fa parte della cultura europea.
La
professoressa Stella Fabiani
ha colto le analogie del sogno di Giuseppe - figura interprete dei sogni - con i sogni
appartenenti alla cultura greca ed in particolare con il sogno di Penelope. “Mentre
per Giuseppe è necessaria l'interpretazione, ha precisato, invece per Penelope
la spiegazione è nel sogno stesso” In merito alla letteratura latina ha invece citato
il sogno di Salomone e di Scipione l'Emiliano di Cicerone, in cui l'elemento
comune è la saggezza: una lettura molto interessante in cui emerge il concetto
di politica intesa come forma di dovere verso se stessi e verso il popolo.
La
Docente Unical Anna Maria Vitale ha colto due dimensioni che si
intersecano: la realtà e il sogno, evidenziando inoltre, l'essenza dell’
ebraismo come partecipazione umana nel progetto divino.
Hanno concluso i lavori il consigliere
regionale Orlandino Greco e Rav
Moshe Lazar che hanno evidenziato lo straordinario potenziale economico della
nostra regione derivante da un territorio fertile, ricco, rigoglioso.
“Il nostro futuro è nelle vocazioni dei
luoghi, nella nostra terra”, hanno aggiunto, “nel profumo e nel sapore dei
nostri splendidi frutti”.
Il
rabbino capo Lazar ha anche evidenziato che in molti paesi della Calabria, più
che altrove, scorre sangue ebraico per effetto dei tanti insediamenti degli
ebrei nella nostra regione nel corso dei secoli passati.
Il
consigliere, nel corso della cerimonia, ha consegnato da parte del Governatore
della Calabria Oliverio, una targa di prestigioso riconoscimento al Presidente dell’Accademia
Internazionale del Cedro Franco Galiano.
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