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venerdì 1 novembre 2019

BELVEDERE: IL COMMENTO DI RENATO CIPOLLA

“Siamo proprio sicuri che l'ex sindaco Granata sia l'unico responsabile del crac finanziario?”  
È quanto si chiede l’ex candidato a sindaco Renato Cipolla in esordio al commento in merito al dissesto finanziario del Comune di Belvedere Marittimo sancita il 30 ottobre appena scorso.
 Sicuramente avrà le maggiori responsabilità dell'enorme dissesto, avendo amministrato per 20 anni, ma “Ieri l’altro, prosegue Cipolla, in Consiglio comunale il Sindaco Cascini ha affermato che già nel 2011 i Revisori dei Conti avevano evidenziato alcune grosse criticità di bilancio, osservazione che il consigliere di minoranza Greco ha tenuto ad evidenziare come un grande e significativo "suono di campane" e non di “campanellini” e che la precedente amministrazione avrebbe dovuto prendere in seria considerazione. Ciò significa che una parte del dissesto è avvenuta ben prima del 2011.

In Consiglio Comunale, abbiamo assistito ad un inverosimile paradosso, all’inversione dei ruoli e dei compiti, la maggioranza (che ha nelle sue file due assessori che hanno fatto parte dell’amministrazione Granata e che di fatto hanno avallato i debiti di bilancio) era per dichiarare il dissesto finanziario; mentre l’opposizione, dal punto di vista politico, inspiegabilmente si posizionava per il non dissesto, di fatto, era per il predissesto, pur sapendo, che realmente non potesse esserci la benché minima possibilità di risanare, entro 5 anni, le casse del Comune.
Questa iniziativa politica è stata assunta solo ed esclusivamente per mera opportunità politica, apparire agli occhi dei belvederesi come i salvatori della comunità. Azione assolutamente NON CREDIBILE!
Perché l’alternativa al dissesto sarebbe stata quella di chiedere il predissesto, in questo caso il Sindaco Cascini e non l’opposizione, avrebbe dovuto predisporre e far approvare un piano di rientro per ripianare i debiti e portare in equilibrio, in un quinquennio, le casse dell’Ente locale.
Per legge, non compete all’opposizione fare il piano di riequilibrio finanziario né tantomeno chiedere il predissesto. 
L’unica richiesta politicamente ragionevole di “Belvedere Città Futura” è stata quella di chiedere le dimissioni degli assessori: Impieri e Liporace.       
Inoltre, nel corso del Consiglio, con mio grande stupore, ho rilevato che su 48 riconoscimenti dei debiti fuori bilancio, ben 21 (che determinavano una considerevole cifra del dissesto) scaturivano dalle sentenze dei Giudici di Pace per i risarcimenti chiesti da cittadini per aver subito danni fisici o alle automobili a causa delle buche stradali e per danni a cose dovute sempre alla mancata manutenzione.
Considerata la constatazione di ieri l’altro, riguardante i tanti risarcimenti alle persone per i danni subiti che ricadranno sulle spalle delle famiglie belvederesi, si evince che il Comune ha un serio e grave problema riguardante la “sicurezza” in generale.
A tal proposito, vorrei indicare con discrezione al Sindaco Cascini e i cittadini belvederesi di tener presente la poca sicurezza che offrono i “mosaici” sul Lungomare (segnalatami in campagna elettorale e che ho denunciato pubblicamente nell’incontro fra i tre candidati a sindaco del 21 aprile scorso); sembrerebbe che nel 2018 siano state fatte 10 denunce al Comune per i tagli provocati dai mosaici a dei bambini/ragazzi, peraltro ad uno di questi, sono stati applicati 8 punti di sutura.
Quindi, molto probabilmente ci saranno altri risarcimenti da pagare, tenuto conto che i mosaici già costano alle casse del Comune ogni anno 4.270 euro. 
Pertanto, mi sento di porre la seguente domanda al Sindaco e ai miei concittadini: il Lungomare necessita in futuro di essere ristrutturato o rifatto totalmente?
Suppongo di sì, considerato lo stato in cui versa (pavimentazione dissestata, ringhiere di ferro arrugginite e corrose, muretti lesionati e pericolanti, ecc.).
A questo punto, viene naturale sottoporre all'attenzione dei suddetti, le seguenti osservazioni:
1) I pezzi che compongono i mosaici del Lungomare saranno rimossi in modo certosino uno ad uno per poi essere assemblati nuovamente per ricreare gli stessi mosaici?
2) Le nostre maestranze avrebbero l'attenzione e la meticolosità che necessità per questo tipo di lavori?
3) L’architetto o l’ingegnere incaricato della ristrutturazione avrà l’intenzione di dare al Lungomare la stessa configurazione o apporterà dei sostanziali cambiamenti che rispecchino le proprie idee e le creatività progettuali, ritenute necessarie ed indispensabili per il nostro Lungomare?
Riflettendo su questi tre fattori, viene da pensare che il progetto dei mosaici e le relative spese che sta attualmente affrontando il Comune possano risultare vane. Soprattutto adesso che è stato dichiarato il dissesto finanziario.
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