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venerdì 21 febbraio 2020

BELVEDERE, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il decreto “Milleproproghe”, ancora in fase di approvazione, non dice affatto che poteva essere evitata la dichiarazione di dissesto al Comune di Belvedere M.mo. Al contrario, invece, se la norma dovesse restare invariata, consacra la legittimità dell’operato dell’amministrazione Cascini.
 
Infatti, è stata solo questa Amministrazione in carica ad affrontare con serietà e coraggio i mali dell’Ente; un  inutile accanimento terapeutico non avrebbe portato giovamento a nessuno.
Il decreto mille proroghe non ha eliminato il metodo di contabilità semplificato, ma ha obbligato  i Comuni ad adottare il metodo di contabilità ordinario, (cioè quello applicato dal Comune di Belvedere M.mo) dando la possibilità di ripianare esclusivamente il disavanzo derivante dall’applicazione del metodo ordinario.
Ciò, in parole povere e comprensibili a tutti, anche ai “leoni del web”, che riscopriamo oggi saccenti economisti, significa questo.
Il Comune deve restituire un prestito risalente nel tempo di 5 milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti (si, proprio a quella Cassa che, per questo motivo, ha negato l’ulteriore mutuo richiesto per l’acquisto del Castello); 5 milioni di euro per debiti fuori bilancio,  600.000,00 euro per giudizi pendenti; 2 milioni di euro per entrate vincolate utilizzate per spese correnti.
Su tali poste di Bilancio, il decreto mille proroghe, non prevede nessuna deroga per il ripiano del disavanzo.
Pertanto, anche se si fosse adottata la possibilità concessa dal mille proroghe, il Comune avrebbe avuto comunque un notevole disavanzo che sarebbe stato pressoché impossibile ripianare con i mezzi ordinari.
Si ricorda che la Corte dei Conti ha già dichiarato inapplicabile la possibilità di compensare il Fondo anticipazioni di liquidità nel Fondo crediti di dubbia esigibilità, per cui si sarebbero dovuti reperire ulteriori 5 milioni di euro qualora  non fosse stato dichiarato il dissesto.
Si ricordano ancora le riscontrate difficoltà di cassa: non c’è liquidità per pagare i debiti e le spese correnti di ordinaria e straordinaria amministrazione, con anticipazione di tesoreria già utilizzata e rischio anche per gli stipendi dei dipendenti.
Tra l’altro il comune non avrebbe potuto comunque contrarre mutui a causa delle numerosissime segnalazioni in Banca d’Italia causate dall’ammontare elevato di passività non pagate. Si ricorda inoltre che al Comune, a seguito della iscrizione presso il CRIF di Banca d’Italia, è stato negato persino un semplice leasing per l’acquisto di una Panda.
Purtroppo, non si perde occasione per disinformare i cittadini, ma si continua ad alimentare sterili allarmismi finalizzati soltanto a creare inutile panico e tentare altresì di screditare quanti hanno ricevuto la fiducia dagli elettori.
Le problematiche che affliggono Belvedere M.mo sono state affrontate con determinazione e serietà dall’attuale Amministrazione, che, tra tante difficoltà, sta già raggiungendo i primi risultati relativi a progetti approvati e di imminente realizzazione.
Belvedere M.mo, lì 20 febbraio 2020
                                                                               Vincenzo Cascini
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