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sabato 8 febbraio 2020

ELIO ORSARA E L’AMERICAN DREAM IN GIAPPONE

DIVENTA COMMENDATORE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IL PADRE DELLA “LOCANDA ITALIANA” DI TOKYO
 

Elio Orsara, il ristoratore pioniere della cucina italiana autentica e di qualità a Tokyo, sarà insignito del titolo di Commendatore della Repubblica Italiana il 12 febbraio 2020 durante una cerimonia ufficiale di consegna presso l’ambasciata d’Italia in Giappone.
Elio, 53 anni, originario di Cetraro, pur essendo da 30 anni uno dei più rinomati e apprezzati ristoratori di tutto il Sol Levante non ha mai dimenticato le sue origini e, a tutt’oggi condivide i suoi successi e supporta la sua Calabria, mediante attività sportive o di sostegno ai giovani.
Un legame forte, viscerale, indissolubile con la propria patria che si rispecchia nella scelta di Elio di importare prodotti esclusivamente dalla Calabria.
Così nella Locanda Italiana di Kojimachi - Tokyo, si possono gustare cibi rari per il lontano oriente come fichi, bergamotto e ‘nduja e addirittura trovarne altri della tradizione calabrese quasi perduti anche in Italia, come il mosto cotto di fico (conosciuto anche come miele di fichi).
 “Sono partito che ero un bambino – racconta Elio – alla ricerca di quel Sogno Americano che negli anni ‘80 portavano con sé gli stranieri in vacanza nel mio paese, Cetraro, che d’estate sembrava Shibuya e d’inverno il Sahara con solo tre case e un forno.”
A 16 anni la summer school in Inghilterra, pagata con i soldi guadagnati durante l’inverno. Poi un anno a Milano. “Dove ho capito che è meglio fare l’italiano all’estero che il terrone in Lombardia”, scherza Elio che continua a raccontare delle difficoltà di ottenere un visto per l’America, della solitudine, della scelta di vivere in Spagna e aprire lì, per amore di una Mursiana il primo ristorante, a 20 anni, chiuderlo un anno dopo, all’arrivo del visto per gli USA e sentirsi realizzato per un attimo, giusto il tempo di capire, raggiunto il sogno, quanto l’America di quegli anni fosse razzista, chiusa, ghettizzata e far ritorno in Italia, per andare verso il suo destino e l’incontro della sua vita.
Perché fu a Como, in un golf club nel quale aveva trovato lavoro, che incontrò un imprenditore giapponese, che lo portò nella sua terra. La stessa che ora, dopo anni di lavoro costante e senza sosta anche Elio sente sua.
“ll Giappone  mi ha dato tanto, insegnandomi anche l’arte della calma. Almeno quando non ribolle il sangue calabrese “, continua a scherzare Elio che è diventato un vero e proprio ponte fra Tokyo e il Sud Italia non solo grazie al suo ristorante, ma anche dando lavoro a oltre cento dipendenti di entrambe le nazionalità, creando una società di catering che vanta collaborazioni con i più importanti marchi del mondo e aprendo una fattoriabio in Hokkaido nella quale si producono mozzarelle, burrate, formaggi e salumi all’Italiana.
“Adesso vorrei portare in Calabria i contadini giapponesi alla scoperta delle verdure tipiche della macchia mediterranea e organizzare anche dei corsi di cucina della mamma per far assaporare i cibi autentici. Per continuare a supportare i giovani, invece, porterò i giovani ragazzi giapponesi a Cosenza, per imparare l’arte millenaria della sartoria collaborando con il palazzo dei Sarti.”
Sono onorato di ricevere dalla mia Patria questo riconoscimento – conclude Elio – forse non sarà la prova di aver vissuto l’American Dream, ma testimonia il Calabrian Dream in Japan. E questo, fra duro lavoro, successi e sacrifici, è un sogno tutto mio”.
L’ordine al merito della repubblica italiana, di cui i commendatori fanno parte, è il più alto degli ordini dello Stato.

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