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mercoledì 26 luglio 2017

BELVEDERE: PITAGORA MUNDUS

E’una preziosa rete di scambi quella creata dall’IsCaPI (Istituto calabrese di politiche internazionali). Una rete che offre oggi numerose opportunità, sia da un punto di vista didattico-culturale, sia da un punto di vista economico e istituzionale.

Il suo Programma "Pitagora Mundus", ispirato ad un approccio al sapere che approfondisca tematiche legate al rinnovamento del comune sentire verso la promozione di un’armonia fra le genti, ha trovato ancora ieri sera, la sede ideale al suo svolgimento a Belvedere Marittimo. In collaborazione con l’Amministrazione comunale si è tenuta nella Biblioteca comunale la conferenza sul tema "L'Amore nell'arte"(da Dante a Canova) curata dal docente di Storia dell’Arte professor Damiano Minisci che ha letteralmente incantato il gruppo-studio degli ospiti dell'America Latina e tutto il pubblico presente, con un interessante percorso interculturale. Dalla cultura ellenica e dal mito della nascita di Amore trattato nel Simposio di Platone, all’amore nella storia dell’arte neoclassica di Antonio Canova, dall’amore divino della Commedia dantesca all’amore trascendente che ispirò Michelangelo nell’immensità della volta della Cappella Sistina, l’amore è comunque un’esperienza totalizzante che non conosce definizione concettuale. 

Si ama o non si ama, dentro o fuori, l’amore non accetta le mezze misure, ha spiegato ancora il professore grazie ad una ‘summa’ di esperienze artistiche come il capolavoro del neoplatonismo rinascimentale a firma di Sandro Botticelli, la “Primavera”, o ancora il simbolico “Amor sacro e Amor profano” di Tiziano Vecellio, nell’ambito delle quali si intrecciano la filosofia quanto la storia e la letteratura nel conseguimento de “l’amor che move il sole e l’altre stelle”: quel sentimento assoluto che muove tutto l’universo in armonia e bellezza e del quale tutti gli elementi, anche i più infinitesimali, rientrano giustamente a far parte. L’amore è quel sentimento che, pur basato sul rapporto corporeo raggiunge, attraverso la ragione, le vette della spiritualità più profonda, superando i limiti dell’impossibile, non conoscendo ignoranza né sapienza, divenendo atto creativo che separa il creatore dal creato, esigendo peraltro un rapporto dialettico di opposizione fra bello e brutto, buono e cattivo, unione di opposti, nella vita come nell’arte secondo un equilibrio in continua tensione verso il perfetto compimento della vera bellezza.

 

L’artista argentina Julieta Castellàn, attraverso l’illustrazione delle proprie opere: “Triptico”, “Mujer espada”, “Mujer de costado”, “Hechizo”, “Padre, Hiyo u Espiritu”,”Ellos”e “Raiz circular”, ha completato una serata dedicata alla tematica dell’amore davvero molto partecipata: un contributo  che ha spaziato nei secoli della cultura e dell’arte nazionale approfondendo lo scambio interculturale  con grande successo.

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