Il senso dell’appartenenza ad una popolazione attraverso lo studio del
dialetto è, senza dubbio, una battaglia contro l’omologazione culturale.
Un
aspetto negativo della globalizzazione che la cultura può contribuire
ad ostacolare “per l'eroica difesa delle
nostre radici, dei nostri valori, del nostro dialetto e della nostra cultura”.
Queste le parole e i
presupposti essenziali del dottor Filippo
Sarpa al quale è stato assegnato, la sera del 5 agosto, in Piazza Palmento
a Belvedere Marittimo, il Premio
“Gianovecento” nel
corso della undicesima edizione curata dal Cenacolo
Culturale Francescano, presieduto dalla studiosa Olga De Luca.
Filippo Sarpa nell’anno accademico 2013-2014 si è laureato in
Scienze della Mediazione Linguistica al Dipartimento di Lingue e Letterature
Straniere dell’Università degli Studi di Torino, sostenendo una Tesi in
antropologia linguistica dal titolo: “Lingua e percezione della realtà:
un’indagine etnolinguistica a Belvedere Marittimo” con votazione centodieci e lode. Una
tesi basata sull’attenta analisi del vernacolo belvederese e condotta grazie
alle interviste dei cittadini, in una società “in cui le parole parlano e
hanno un’anima”, ha sottolineato Olga De Luca.
‹‹Una ricerca
interessantissima che mi ha indotto sin da subito a pensare di conferire il
Premio proprio al giovanissimo ricercatore, originario della nostra cittadina››.
L’aveva detto in anteprima, qualche tempo fa il Presidente con un
tenero sorriso sulle labbra, quasi a vedere già col pensiero lo svolgersi di
una magica serata. Magica, si,
perché l’intreccio dell’iconografia vernacolare, la musica, la conduzione, la
premiazione finale, la partecipazione del pubblico - fervida e calorosa - tutto
ciò ha offerto momenti di grande riflessione, ma anche di profonda poesia. “Hanno
trasformato un lavoro scientifico, ha commentato il giovane Filippo Sarpa
nel ringraziare sulle reti sociali i componenti il Cenacolo culturale
francescano, in un’opera d’arte:
straordinari”. Adriana Sabato
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