
Un’opera
pregevole, il bellissimo strumento musicale posto provvisoriamente nella Chiesa
Santa Maria del Popolo, al quale è stato
restituito il proprio compito, quello di suonare, dopo che per sessant’anni è rimasto
silenzioso. Ed è grazie a Don Giovanni Alessi, parroco della chiesa sita nel
Centro storico di Belvedere che l’organo positivo è tornato a vivere. E
grazie al paziente lavoro del Maestro restauratore Roberto Esposito che ha riscontrato e riparato fra le altre, le molte sofferenze
strutturali dovute al “cancro dello stagno” nelle canne organarie e all’ossidazione
delle parti metalliche più in generale, dovute per lo più al fatto di essere
rimasto abbandonato, per tantissimi anni, alla polvere e all’umidità.
“Con l’appoggio
del vescovo, ha precisato Don Giovanni,
il quale ha compreso l’importanza del progetto, ma anche quello del dottor Francesco Samà, Storico alla Sovrintendenza
alle Belle Arti, il cui impegno contribuisce a far conoscere le opere
d'arte presenti in Calabria”.
Il dottor Mario Pagano e
la dottoressa Enrichetta Salerno storici della Sovrintendenza, hanno precisato
più volte l’importanza della riscoperta di itinerari turistico religiosi
attraverso il recupero dei borghi storici per ora abbandonati. Un turismo
culturale, quello che ne deriverebbe, apportatore anche di un maggiore afflusso
lavorativo.
Un organo pregevole come il concerto in cui si
sono esibiti i due Maestri calabresi, Maria
Cianni al sassofono e Antonella Samà
all'organo, molto apprezzato dal folto pubblico presente.

Gli organi antichi esistenti in Calabria sono
diversi, ha ancora precisato Roberto
Esposito, e molti lavori sono in corso d’opera. Un impegno, quello del
Maestro, nato dalla passione per la musica e per il restauro che ha dato vita,
nel 2000, alla Bottega Organaria sita in Fuscaldo. Una realtà tutta calabrese, ha evidenziato nel
corso della presentazione il moderatore, l’avvocato Maria Donato: il restauro
organario, infatti, è tradizionalmente un’arte coltivata nelle regioni del nord.
La Calabria
acquisisce dunque nuove competenze, grazie alla passione, allo studio, alla
dedizione verso arti e mestieri finora poco conosciuti dalla maggior parte
della popolazione. Lo strumento, collocato per
ora nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, si trovava sulla cantoria in
controfacciata, sopra la porta maggiore della Chiesa del SS. Crocifisso. È racchiuso
in una cassa di risonanza d’impostazione ottocentesca, decorata da intagli
dorati, e fronte a tre campate di 19 canne (7-5-7) in lega di stagno disposte a
cuspide in ogni scomparto e bocche allineate nella sola campata centrale e
risalenti ai lati in quelle laterali.
Gli influssi
napoletani si ritrovano nella elegante elaborazione della struttura
architettonica della cassa di risonanza e nella strutturazione degli apparati
meccanici, nonché nelle decorazioni. Presto, la Chiesa del SS. Crocifisso, essa stessa in attesa dei lavori di restauro, accoglierà nuovamente lo splendido organo.
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