Ne ha parlato il dottor
Carlo Tansi, ricercatore del Cnr Irpi, nell’ambito della serata
di presentazione del libro Ritorno al Turismo scritto
dal Presidente di Demskopika Raffaele Rio. Preceduto
dai saluti del sindaco dottor Vincenzo Cascini e dagli interventi
dell’ingegnere ambientale Teresa Marino e della psicologa Rossella
Palmieri, il dottor Tansi ha intrapreso una approfondita e diversificata
descrizione della nostra regione, definendola una donna bellissima deturpata
continuamente da numerosi sfregi.
“Il suo territorio, ha esordito,
spezzatosi e separatosi dal blocco Sardo-Corso nel Miocene, ha ruotato e migrato verso sud-est fino
all'attuale posizione generando una serie di “rotture”( faglie, fosse e bacini) definite dallo storico meridionalista Giustino Fortunato: sfasciume pendulo nel mare.
I danni del
distacco sono stati tanti: la Frana di Cavallerizzo
del 2005 è un esempio di questo tipo di “rotture”, ha proseguito Tansi, ma
a ben vedere le case trascinate giù sono case in cemento armato quasi tutte
abusive. Le case del nucleo storico sono rimaste indenni. E questo la
dice lunga.
Il movimento crea tuttora in Calabria anche i terremoti.
Il terremoto del 1908 ha ucciso 120 mila persone: la stessa magnitudo 7.1 ad Amatrice
ha provocato meno morti e ciò dimostra quanto il territorio calabrese abbia
tutt'altra storia rispetto al resto.
Il
pianto calabro e gli scongiuri,
ha poi sottolineato con ironia, non servono a nulla. La scienza fa
fronte a tutte queste problematiche: un terremoto in California con la
stessa magnitudo osservata, infatti, non ha fatto registrare nessuna vittima. Un
altro esempio è il caso di Zumpano: è un ennesimo caso di sistema di gestione del territorio
che non tiene conto del contesto geologico. I sistemi per ovviare ai danni di un territorio così ballerino oggi esistono e si può dunque evitarli sapendo costruire le abitazioni.
La
storia geologica invece ha fatto della Calabria un posto meraviglioso perché
diversificato dal punto di vista paesaggistico e che rappresentano
il nostro tesoro.
È
proprio questa diversificazione creata dalla natura che deve rappresentare per
i nostri giovani il loro futuro!”
Tropea, Scilla, Pentedattilo, le Terme di
Guardia Piemontese, la pista sciistica di Gambarie, dalla quale – nella sua
unicità - si può osservare il mare mentre si scia, tipi diversi di rocce
che caratterizzano diverse tipizzazioni di acque minerali, sono stati solo
alcuni dei numerosissimi esempi citati dal dottor Tansi per descrivere i
tesori nascosti che la nostra regione possiede.
“Ne
ho parlato da geologo e da calabrese innamorato della propria terra, ha
concluso: adesso però sta a noi calabresi rivalutare queste ricchezze e soprattutto
evitare alle nuove generazioni di ritrovarsi ancora davanti al solito stupido
ed imbroglione Cetto La Qualunque che ha ridotto la Calabria nello stato in cui
si trova”.
Ritorno al turismo di Raffaele
Rio
con il sottotitolo che recita: un viaggio dentro il sistema Calabria, pone
alcune interessanti domande: come sarà il turismo calabrese nel prossimo
futuro? È possibile puntare su una programmazione più incisiva? Solo alcuni
degli interrogativi a cui si può trovare risposta leggendo le pagine di questo
libro. Con un linguaggio scorrevole e immediato, Ritorno al turismo
rappresenta un tuffo nel passato per acquisire maggiore consapevolezza su ciò
che potrebbe riservarci il futuro. Questo lavoro, intriso di preziose
informazioni e previsioni statistiche al 2024 (arrivi, presenze, spesa
turistica e occupati dipendenti nel settore) e di raro senso autocritico, è
l’occasione giusta per conoscere dettagliatamente la storia del turismo
consapevole che verrà .
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