Non un
intento polemico, quello espresso in una nota inviata a Laltrasinistra da
Barbara Ferro del Gruppo Ora, ma un invito alla
riflessione e alla presa di coscienza in merito a problematiche che non sono
inesistenti. Non dimenticando altresì,
di chiedere ampie spiegazioni all’attuale amministrazione, in merito a tutto
quel che riguarda l’organizzazione dell’evento e i provvedimenti da
intraprendere in seguito alla falsa immagine che è stata diffusa da parte della
Rai nel corso del Giro d’Italia.
“Dal
giorno della tappa del Giro d’Italia Pizzo – Praia a Mare, scrive Barbara Ferro, si sono spesi fiumi di parole, propositi,
minacce, discussioni di tutti i tipi, per stigmatizzare un episodio ingiusto
che ha visto tristemente protagonista la nostra costa, quando, viceversa, poteva e doveva essere un’occasione di
visibilità e pubblicità positiva. Sentire la nostra terra descritta (come
al solito) solo attraverso i più lugubri e terrificanti episodi che ci hanno
riguardato, ha fatto male e indignato tutti noi. Quelle parole poi, stridevano
con le immagini meravigliose di un paradiso! Non sentire nulla del mio paese
(né in positivo, ma fortunatamente nemmeno in negativo) quando il giro passava
da Belvedere, poi, scambiandolo addirittura per Diamante, a chi, come me, è
orgogliosissimo del suo paese, ha fatto drizzare i capelli! Legittimamente, quindi, pretendiamo
spiegazioni da questa amministrazione circa le modalità di organizzazione, il denaro speso e le azioni che si
intendono intraprendere per ottenere la giusta riparazione, anche attraverso
pubbliche scuse, al danno all’immagine (che si concretizza in danno alla nostra
economia turistica) subìto. Da quel momento registriamo, comunque, la gara
a chi si indigna meglio. È giusto e fisiologico arrabbiarsi perché non ci hanno
proprio trattato, ma, al di là dell’azione politico/amministrativa, come
persona una considerazione mi sovviene spontanea: non possiamo pretendere
rispetto dagli altri, quando noi stessi non ci rispettiamo. Che vuol dire? Ci
risentiamo del fatto che non abbiano menzionato il nostro castello, il nostro
mare, la nostra storia, i nostri monumenti, ma quand’è che noi li abbiamo
valorizzati, sviluppati, diffusi, in una parola: rispettati? La mia non vuole
essere polemica, tutt’altro; grazie alle sollecitazioni per un intervento,
voglio cogliere l’occasione per riflettere insieme e per tentare di prendere
maggiore coscienza di noi stessi e delle conseguenze delle azioni che ogni
giorno poniamo in essere: rispettiamoci di più, ce lo meritiamo!”.
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