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domenica 13 maggio 2018

GIRO D'ITALIA: BARBARA FERRO COMMENTA

BELVEDERE Il Gruppo Ora si pronuncia sui commenti inopportuni del telecronista al passaggio dei “girini” lo scorso venerdì 11 maggio, dalla innominata Belvedere Marittimo, che hanno suscitato un’ondata di indignazione davvero intensa.
 Non un intento polemico, quello espresso in una nota inviata a Laltrasinistra da Barbara Ferro del Gruppo Ora, ma un invito alla riflessione e alla presa di coscienza in merito a problematiche che non sono inesistenti. Non dimenticando altresì, di chiedere ampie spiegazioni all’attuale amministrazione, in merito a tutto quel che riguarda l’organizzazione dell’evento e i provvedimenti da intraprendere in seguito alla falsa immagine che è stata diffusa da parte della Rai nel corso del Giro d’Italia.
“Dal giorno della tappa del Giro d’Italia Pizzo – Praia a Mare, scrive Barbara Ferro, si sono spesi fiumi di parole, propositi, minacce, discussioni di tutti i tipi, per stigmatizzare un episodio ingiusto che ha visto tristemente protagonista la nostra costa, quando, viceversa, poteva e doveva essere un’occasione di visibilità e pubblicità positiva. Sentire la nostra terra descritta (come al solito) solo attraverso i più lugubri e terrificanti episodi che ci hanno riguardato, ha fatto male e indignato tutti noi. Quelle parole poi, stridevano con le immagini meravigliose di un paradiso! Non sentire nulla del mio paese (né in positivo, ma fortunatamente nemmeno in negativo) quando il giro passava da Belvedere, poi, scambiandolo addirittura per Diamante, a chi, come me, è orgogliosissimo del suo paese, ha fatto drizzare i capelli! Legittimamente, quindi, pretendiamo spiegazioni da questa amministrazione circa le modalità di organizzazione, il denaro speso e le azioni che si intendono intraprendere per ottenere la giusta riparazione, anche attraverso pubbliche scuse, al danno all’immagine (che si concretizza in danno alla nostra economia turistica) subìto. Da quel momento registriamo, comunque, la gara a chi si indigna meglio. È giusto e fisiologico arrabbiarsi perché non ci hanno proprio trattato, ma, al di là dell’azione politico/amministrativa, come persona una considerazione mi sovviene spontanea: non possiamo pretendere rispetto dagli altri, quando noi stessi non ci rispettiamo. Che vuol dire? Ci risentiamo del fatto che non abbiano menzionato il nostro castello, il nostro mare, la nostra storia, i nostri monumenti, ma quand’è che noi li abbiamo valorizzati, sviluppati, diffusi, in una parola: rispettati? La mia non vuole essere polemica, tutt’altro; grazie alle sollecitazioni per un intervento, voglio cogliere l’occasione per riflettere insieme e per tentare di prendere maggiore coscienza di noi stessi e delle conseguenze delle azioni che ogni giorno poniamo in essere: rispettiamoci di più, ce lo meritiamo!”.

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