Sdegno,
rabbia, delusione. Queste le reazioni dopo l’inaspettato commento da
parte del telecronista della Rai nel corso del passaggio, oggi pomeriggio, del
Giro d’Italia da Cetraro. Affermazioni che oltre a non essere inerenti ad un
fatto puramente sportivo, sono gravissime da tutti i punti di vista in quanto
riferite alla vicenda della cosiddetta “nave dei veleni” archiviata,
lo si ricorderà, dalla Procura Nazionale Antimafia nel 2010.
Ma c’è di più, anche in merito alla cittadina
di Paola, Longobardi, Praia a Mare,
il telecronista non ha risparmiato nessuno. Belvedere Marittimo confusa con Diamante la quale ha ricevuto invece
particolari e benevole attenzioni. Immediati e poderosi i commenti e le reazioni sui
social da parte di tutti, dai semplici cittadini agli amministratori, alle
forze politiche.
Il
sindaco di Cetraro Angelo Aita ha convocato già per domani mattina, nella
Sala consiliare, alle 11,30, una riunione urgente di tutte le forze politiche
della città, le associazioni e la società civile. Previsti interventi in merito, del sindaco Aita, del vicesindaco
Angilica, dell’assessore Cesareo, del consigliere comunale Quercia, del
consigliere regionale Giuseppe Aieta, del senatore Magorno e del prof. Enzo
Pellegrino. “Grazie RAI, questi i
commenti a caldo del sindaco della cittadina tirrenica, per aver mortificato la
dignità di una città diffondendo immagine e notizie, durante il giro d'Italia,
false e smentite dalla magistratura. Nessuna nave
dei veleni a Cetraro. Un servizio vergognoso fatto con premeditazione che non
può passare inosservato. Immediata è stata la reazione da parte di tanti
concittadini Abbiamo costruito tanto in questa città e lo abbiamo fatto
proprio per scrollarci di dosso un peso durato tanti anni.”
Il cronista RAI ha confuso e diceva di
essere a Diamante. “La Rai,
questo il commento del consigliere regionale
Giuseppe Aieta, ripari il danno che ha
pesantemente inferto al Tirreno cosentino durante le riprese del Giro d’Italia.
Sono certo che il Governatore della Calabria e i
Parlamentari calabresi di ogni colore assumeranno un’azione di protesta
comunicando al management Rai che la vicenda della nave dei veleni è stata
archiviata dalla Procura Nazionale Antimafia nel 2010 dichiarandola una bufala
di un pentito di Ndrangheta”.
"I Deputati
del M5S Massimo Misiti e Laura Orrico hanno immediatamente preso posizione sui
fatti accaduti. “Si denigra il nostro territorio durante il ‘Giro d’Italia’: la
Rai ha il dovere di chiarire cosa è accaduto. E chi ha pagato per un servizio promozionale per il proprio territorio ha il
diritto di chiedere il rimborso”.
“Francamente
non riusciamo proprio a capire questa che definiremmo, ad esser buoni, una
‘caduta di stile’ della tv di Stato. Non possiamo, non vogliamo credere che ci
sia una volontà di cagionare danno, ma di certo non ci fa bella figura la Rai”.
Massimo Misiti ed Anna Laura Orrico,
deputati del Movimento Cinquestelle, eletti nel collegio Castrovillari – Paola,
Misiti, ed in quello di Cosenza, Orrico,, non riescono a soprassedere alla
gaffe in cui è occorsa la Rai questo pomeriggio durante la telecronaca del
‘Giro d’Italia’, nella tappa calabrese che ha portato i girini da Pizzo a Praia
a Mare. Longobardi descritto come il paese delle multe, poi il mafioso
messicano di Paola, Cetraro famosa per la nave dei veleni, con corredo ampio di
immagini, alcuni paesi attraversati dalla ‘carovana rosa’ neppure nominati, e
Praia a Mare con le gallerie non illuminate. “Praticamente – continuano Orrico
e Misiti - la Calabria, la costa Tirrenica ne sono uscite a pezzi. Ci
domandiamo cui prodest? Ci domandiamo a chi giovi offrire un’immagine cosi
deturpante di una regione già fortemente provata da un’economia in forte
difficoltà e che vive, o dovrebbe vivere, di turismo. Ma che diavolo c’entrano
notizie di questo genere con una corsa ciclistica? Siamo indignati. Basta con gli
stereotipi, basta con l’offendere un territorio ed un popolo che lotta per fare
emergere gli aspetti positivi e puliti. È vero, in Calabria c’è la ‘ndrangheta,
così com’è anche nel resto d’Italia (qualcuno lo sta scoprendo solo negli
ultimi anni), ma c’è anche tanta gente perbene, cioè la stragrande maggioranza
dei calabresi che non merita certamente questo tipo di pubblicità. Se l’intento
del “Giro d’Italia” è quello di promuovere i territori che attraversa, c’è da
dire che chiunque abbia pagato per godere di un servizio promozionale avrebbe
tutto il diritto di farsi rimborsare”.
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