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lunedì 22 luglio 2019

SANITA': PRESENTATO A BELVEDERE IL LIBRO INCHIESTA

Il pensiero, il Direttore di Radio Digiesse Martino Ciano, l’ha rivolto a Santina Adamo, la mamma deceduta dopo il parto per una grave emorragia all’ospedale di Cetraro i cui funerali sono stati celebrati poche ore prima, nell’introdurre domenica sera la presentazione del libro “Sanità organizzata”, scritto dalla collega giornalista d’inchiesta Francesca Lagatta, edito da Falco. Sono ancora intervenuti: l’assessore alla cultura di Belvedere Marittimo – comune che ha ospitato l’evento - Francesca Impieri, il Presidente UNPLI Antonello Grosso La Valle, l’editore Michele Falco, il giornalista Leonardo Lasala, l’autrice del libro Francesca Lagatta, giornalista di LaCNews24. 
Parole forti, parole di dolore si levano da tutta la nostra regione, la Calabria, bella, ma flagellata da più tempo oramai, da casi di sanità mal gestita dal punto di vista strettamente organizzativo come da quello propriamente etico. Ed è proprio quello il problema più forte: l’etica. Si, perché da quando si parla in termini di aziende ospedaliere, il fattore umano sembra proprio aver cessato di esistere, cedendo il passo a termini come spesa sanitaria, bilanci, deficit, finanziamento: tutto, insomma, ruota intorno al danaro. E il danaro, si sa, attira molti interessi.
A fare da corollario a tutta una situazione gravissima che ricorda da tempo immemore casi come quello di Santina Adamo (e la cronaca è lunga), è il silenzio di chi non denuncia e la sottocultura imperante che permette ad un sistema sbagliato di prevaricare i diritti della gente. Tutto ciò per l’appunto si va a sommare con un’etica - in realtà inesistente – quella della malavita organizzata. “Sanità organizzata” fa dunque rima con “malavita organizzata” con l’unica differenza che di questo sistema non si conoscono i dettagli. Dettagli che nel libro si traducono in un pugno nello stomaco. Testimonianze forti che condannano comunque la complicità dovuta al silenzio omertoso: la sanità è un bene comune, appartiene a tutti e ad ognuno può capitare di trovarsi in situazioni di un’emergenza tale da sprofondare in quel baratro dal quale in tanti non si sono salvati e dal quale nessuno si può salvare. Chi non ricorda il triste caso di Federica Monteleone? Uno fra tanti. Si è creato un sistema nel quale la cattiva politica la fa da padrona in nome di un guadagno illimitato ottenuto illegalmente e giocato tutto con la vita e con la morte della gente.

“Sanità organizzata” fa dunque rima con “malavita organizzata” con l’unica differenza che di questo sistema non si conoscono bene i dettagli.
Troppe morti nel Tirreno cosentino: aldilà dell’onda emozionale il sistema non funziona e per questo è necessario iniziare ad alzare la voce e ad urlare e a dare risposta anche quando siamo nelle cabine elettorali. Le responsabilità sono di tutti e sono da ricercare non sempre altrove ma anche nella nostra memoria che non ricorda e non rammenta presenze, nella politica, diverse dalle solite.
In realtà tutto inizia dalla vicenda iniziata nel 2012 dell’ospedale di Praia a Mare in poi: una chiusura che sembrava inaspettata ma dovuta principalmente a beghe politiche e a conseguenti campanilismi che hanno depotenziato gli organici con debiti altissimi, bilanci inesistenti, soldi che ‘sembrano’ spariti nel nulla. Un sistema dunque che non può continuare così: questo libro apre le coscienze di tutti e richiama ognuno alle proprie responsabilità. Anche la magistratura: perché a chi dovrebbe essere sospeso per le omissioni e gli errori in realtà non succede proprio nulla e a chi spetta giustizia, giustizia non trova.
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