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martedì 2 luglio 2019

DIALISI SUL TIRRENO COSENTINO: INTERVIENE IL RESPONSABILE PROVINCIALE

Ma alla direzione dell’Asp cosa aspettano a mandare personale medico e infermieristico per rimpinguare le lacune che sono presenti ormai da tempo e che stanno di certo danneggiando il proficuo lavoro fatto nei vari comparti degli ospedali del territorio”. 
A sostenerlo il responsabile provinciale dell’Aned, associazione nazionale dializzati, Antonello Troya, il quale evidenzia alcune questioni legate ai mancati interventi da parte della direzione provinciale sul piano del personale. Troya parla dello stato in cui versano i reparti di dialisi di Praia a Mare, Cetraro, Paola e Amantea. Pochi gli infermieri, ma soprattutto pochi i medici e di preciso nel nosocomio di Cetraro. “Al momento – spiega il responsabile dell’Aned - c’è solo un medico di servizio, l’altro è ubicato ad Amantea, costretto a viaggi giornalieri per coprire il turno a Cetraro”. La mancanza di personale non ha permesso quest’anno di poter svolgere il terzo turno dedicato soprattutto ai turisti che affollano il territorio tirrenico cosentino. E non si può nemmeno far riferimento a due soli medici che devono fare turni estenuanti tra cui la reperibilità. Un medico stanco può sbagliare, non ci dobbiamo aspettare molto.
Ad ogni modo giovedì scorso il generale Cotticelli ha inviato una lettera ai direttori generali delle Asp sollecitando di accelerare le assunzioni già autorizzate con decreto. Si tratta di sette medici di cui uno andrebbe a Cetraro.
“Il mio appello è per il direttore generale dell’Asp di Cosenza, dr. Sergio Diego – prosegue - che si adoperi a formalizzare le indicazioni in tutta la provincia del personale medico. Adeguata e necessaria richiesta è al dr. Carlo Sapio, responsabile provinciale di dialisi che conosce i problemi dei pazienti e che da tempo si adopera in prima persona, per lenire tutte le difficoltà presenti. I medici fanno ciò che possono: non si può pensare di mandare avanti un ospedale come quello di Cetraro senza risorse. Bisogna dare a noi pazienti le risposte che meritiamo”.
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