Durante la campagna elettorale del 2009, di fronte a serie
preoccupazioni dello scrivente in merito alla politica scolastica nel nostro
territorio comunale, la S.V. affermava pubblicamente: «Non si preoccupi il
Dirigente Impieri, perché realizzeremo la cittadella scolastica con una permuta
degli edifici esistenti».
L’idea
della cittadella scolastica per me ha sempre costituito un sogno, facilmente
realizzabile a condizione, ovviamente, che qualche amministratore l’avesse
programmata in periodi di “vacche grasse” e di disponibilità di siti.
Ovviamente,
tutto questo richiedeva nella mentalità di tanti amministratori una priorità
per il “bene comune” e per “l’interesse generale” (anziché per i soliti
interessi elettoralistici) e, nella comunità sociale, meno individualismo e più
senso di solidarietà e di condivisione.
Una
diffusa cultura individualistica, infatti, ha impedito di effettuare necessari
e utili espropri e portarli a termine in maniera completa. La vicenda dell’area
scolastica della Scuola Media e della Scuola Primaria della Marina è
emblematica.
Se
fosse stato eseguito correttamente e non fosse stato osteggiato l’esproprio del
terreno su cui è stata costruita una parte dell’edificio della Media così come
era stato progettato, oggi avremmo una cittadella scolastica con palestra,
piscina, mensa, cucina, campetti polifunzionali, laboratori e quant’altro per
tutta la popolazione scolastica.
Se
ci fossero state la preoccupazione, la premura e la tenacia necessarie, avremmo
le indispensabili vie di flusso e di deflusso. Ma ora è troppo tardi!
Nel
frattempo, diversi edifici scolastici, per mancanza o, comunque, carenza di
manutenzione ordinaria e straordinaria, si sono deteriorati e non sono più a
norma, a tal punto che converrebbe più abbatterli e ricostruirli che provvedere
con interventi costosi e, comunque, non risolutivi.
Quanto
sopra non prescinde dal dovuto riconoscimento per alcuni amministratori e capi
d’istituto che si sono prodigati per evitare che Belvedere si trovasse in una
situazione di edilizia scolastica così precaria.
Oggi
non si può che continuare a pensare ad una cittadella scolastica a costo zero
con la soluzione che Lei aveva brillantemente intuito (la permuta) addirittura
prima che le successive norme lo consentissero e, addirittura, lo auspicassero.
Lo
scrivente non ha mai smesso di ricordare ai diversi amministratori questa
prospettiva, finché in una riunione sul dimensionamento svoltasi in marzo del
2012 non ha chiesto con forza che si costituisse una commissione tecnica per
predisporre un progetto di cittadella scolastica.
Da
marzo di quell’anno si sono svolte tantissime riunioni producendo un lavoro
enorme. Al primo incontro vi fu la partecipazione del Vice Sindaco e Assessore
alla Pubblica Istruzione, Sig. Mario D’Aprile, dell’Assessore ai Lavori
Pubblici Ing. Giuseppe Filicetti, del Presidente del Consiglio Comunale (anche
come rappresentante dei genitori degli alunni) Sig. Oreste Sarpa, di personale
tecnico del Comune, del Dirigente della Direzione Didattica, prof.ssa Filomena
Galizia e dello scrivente, in qualità di Dirigente della Scuola Secondaria di
1° Gr. “Padre Giuseppe Puglisi”.
Con
questa lettera viene ripercorsa l’esperienza vissuta, con riserva di esternare,
alla fine, riflessioni conclusive dalle quali non potrà non affiorare
l’amarezza profonda per tanto immobilismo (e non solo!) che contrasta con la
disponibilità dimostrata da Lei in tutti questi anni nella collaborazione
quotidiana e nell’impegno ordinario relativamente al funzionamento delle
scuole. Si nota, infatti, un silenzio assordante che ferisce e offende il
sottoscritto, ma prima di tutto l’Istituzione Scolastica, il Personale che ci
lavora, tanti cittadini entusiasti per l’idea, e, soprattutto, tanti bambini,
fanciulli, ragazzi e rispettivi genitori che rischiano di restare privi di una
struttura in linea con i più moderni standard di sicurezza e funzionalità: la Cittadella
Scolastica!
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