BELVEDERE "Il
termine polemica deriva dal greco"πολεμικός" che significa
"attinente alla guerra", e designa quindi una sorta di guerra, per lo
più verbale, condotta contro un avversario detto bersaglio della
polemica".
Questa
citazione importata da Wikipedia potrebbe delineare tutto ciò che è accaduto
all'indomani della chiusura dell'edizione 2016 del Festival
Internazionale di Arte pirotecnica "Note di Fuoco", tenutasi a
Belvedere Marittimo dal 27 al 31 luglio appena scorsi, quando è stato messo in "discussione" il pagamento
del biglietto d'ingresso per accedere al sito in cui si svolgeva la
manifestazione. Il lungomare, questo il sito, è stato transennato in quelle
serate, e, senza biglietto d'ingresso non si passava. La lamentela comune registrata,
è stata la mancata divulgazione del fatto che si dovesse pagare per assistere
allo spettacolo.
Senza voler inutilmente gettare altra benzina "sul
fuoco", è necessario chiarire la questione generatasi forse, anche da un
fraintendimento di significato dei termini: appare infatti evidente che la
"discussione" e non la
polemica, è, e deve essere costruttiva, altrimenti senza confronto,
senza dibattito, senza scambio di opinioni, si scadrebbe nella diatriba,
nell'alterco, nell'offesa reciproca.
Discussione, appunto.
Sempre da Wikipedia, discussione: esame
approfondito di una questione, da parte di due o più persone che espongono
ciascuna le proprie vedute (al livello di conversazione o a quello di
dibattito): aprire, intavolare, rinviare, chiudere la discussione e via discorrendo.
In senso lato anche la discussione può
divenire controversa e scaturire nella polemica, ma non è certo questo il caso.
Perché molti cittadini hanno messo in discussione il pagamento del biglietto e
la discussione è invece degenerata in polemica specialmente sui social, sui
quali si è scritto di tutto, ma a volte si è perso di vista anche l'obiettivo
della discussione. Quello di creare un confronto costruttivo, perché "Note
di Fuoco" piace, e piace a tutti, e non solo perché riesce a rompere la
monotonia di un'estate che sembra non finire mai, ma anche perché a tutti fa
piacere accogliere ospiti nel proprio paese, come riceverli nella propria casa,
al meglio delle proprie possibilità.
Questo
non significa però non accogliere la richiesta del pubblico confronto in cerca
di chiarezza, una richiesta di trasparenza attuata attraverso atti e delibere
che argomentino dovutamente ciò che si mette in opera.
Ognuno
di noi lo sa, quando c'è una discussione, un confronto, un dibattito, è
necessario dimostrare, carte alla mano, nei particolari, con cura, ciò che si
sta pianificando, senza isterismi e senza arroganza e per dovere di chiarezza, se
non altro per non creare controversie che andrebbero ad annullare la bontà di
qualsiasi evento.
Ma
ciò non è accaduto. E si spera possa ancora accadere.
Senza alimentare inutili polemiche, ma
senza soffocare le giuste aspettative dei cittadini che chiedono linearità e
rispetto per le norme. E senza puntarsi il dito addosso inutilmente.
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